Youtube, la piattaforma di contenuti video più famosa al mondo, dichiara guerra all’intelligenza artificiale ed esprime la volontà di contenere e regolare l’uso del deepfake.
Sono sempre di più i video creati ad arte con IA e poi caricati sulla piattaforma, attraverso la tecnica del deepfake, che consiste nel sovrapporre al volto originale in video, un altro a scelta del creatore, che una volta sostituito è quasi irriconoscibile, e gli si può far dire tutto quello che si vuole, riproducendo la voce e sincronizzando il labiale. In questo modo, un video fake viene reso indistinguibile da uno autentico, ma un utilizzo sbagliato può mettere in seria difficoltà la persona a cui è stato “rubato il volto”.
Questa pratica è ormai estremamente comune anche in Italia, dove spopolano video di performance canore interpretate da Jerry Scotti, e nonostante il presentatore abbia più volte affermato di riderci su, altre celebrità non sono dello stesso parere e hanno chiesto alle piattaforme di rimuovere i contenuti in cui sono coinvolti. Negli ultimi tempi, attori come Tom Hanks e Scarlett Johansson hanno intentato cause contro software di IA che avevano sfruttato i loro volti e voci per realizzare spot pubblicitari, senza permesso.
Su questa ondata, anche Youtube ha deciso di mettersi al pari introducendo una nuova normativa ad hoc. In primo luogo, i creatori di video dovranno indicare se il filmato postato sulla piattaforma è stato generato, anche se in parte, con intelligenza artificiale.
La misura in questione prevede di inserire al lato del video un'etichetta che ne indichi il metodo di produzione. Inoltre, permetterà alle vittime di uso improprio del loro volto o voce di chiederne la rimozione. Anche se questa soluzione potrebbe non essere applicata se il filmato in questione contiene parodie o elementi di satira e non un intento volutamente fuorviante.
Quindi l'utente che ha caricato il video lesivo riceverà un avviso da Youtube, e dovrà indicare la provenienza e l'eventuale uso dell'intelligenza artificiale. Se non lo farà, si rischia di vedere il contenuto rimosso e, in casi estremi, la sospensione dell'account.
Si tratta di misure che puntano a rendere più trasparente la fruizione da parte dei consumatori, e a tutela le persone, specie se i video in questione mostrano personaggi famosi che compiono azioni o esprimono concetti mai detti. Ma è anche un passo avanti nell’ambito del copyright e della regolamentazione dell’intelligenza artificiale.
@Redazione Sintony.it