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3 Novembre 2023

Maltrattava l'ex compagna incinta, il trapper Gallagher: "Mi faceva sentire inferiore"

Gabriele Magi, noto come il trapper Gallagher, si difende dalle accuse di maltrattamenti mosse dalla sua ex compagna, sostenendo di essere stato costantemente sminuito e insultato, ma negando qualsiasi violenza durante la gravidanza

Il trapper Gallagher, di nome anagrafico Gabriele Magi, è finito ai domiciliari con un braccialetto elettronico lo scorso sabato, accusato di maltrattamenti e lesioni nei confronti della sua ex compagna, che ha dato alla luce il loro bambino nel maggio 2022. La ragazza ha raccontato agli inquirenti di aver subito per due anni sia aggressioni fisiche che verbali

Durante la deposizione di 45 minuti davanti al pm, il trapper ha presentato la sua versione dei fatti, differente da quella resa dall'ex compagna e riportata dal Corriere della Sera. "Non sono un santo, ho commesso errori e me ne scuso. Ma mi ha sempre sminuito, mi rendeva insicuro: mi faceva perdere la testa. Mi farò curare la malattia psichiatrica di cui soffro", ha spiegato. 

Botte alla ex incinta, il trapper Gallagher: Mi faceva sentire insicuro  paragonandomi ad altri cantanti

Il racconto della ragazza sembra trovare conferma nelle prove presentate, tra cui i referti medici che attestano una costola rotta e le ferite riportate in settembre, quando è stata ricoverata in ospedale a causa di un'aggressione che ha comportato "percosse agli arti superiori e piccola ferita lacerocontusa al polso sinistro da taglio accidentale con vetro". 

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Il trapper sostiene che l'attesa del loro figlio è stata il periodo più bello della sua vita e afferma di non aver mai messo una mano addosso alla sua ex compagna durante la gravidanza. "Sminuiva il mio lavoro: le mie canzoni non le piacevano, per lei ero sempre peggio degli altri cantanti. Non l'aiutavo in casa, è vero, ma non le ho mai messo le mani addosso, figuriamoci durante la gravidanza", ha dichiarato. 

Al momento, Gallagher ha scelto di non presentare istanza per la riforma della misura cautelare e rimarrà ai domiciliari. "Non mi supportava", ha continuato il trapper, "mi sminuiva nel lavoro e aveva da ridire anche sul dottore con cui ho intrapreso una cura anni fa per guarire dalla mia malattia psichiatrica. Perdevo il controllo. Ma eravamo in due a litigare". 

 

Marta Rachele Pusceddu