E’ morto all'età di 91 anni nell'ospedale La Scotte di Siena, dove era ricoverato dall'estate l'ex ministro dell'Istruzione Luigi Berlinguer. Sassarese, nato il 25 luglio del 1932, e cugino dello storico leader del Pci, Enrico, è stato deputato e senatore di Ds e Pds ed europarlamentare del Pd nella legislatura 2009-2014. Come ministro il suo nome è legato alle riforme della scuola portate avanti dal 1996 al 2000, prima con Romano Prodi e poi con il Governo D'Alema, con cui riordinò i cicli di istruzione e sancì la parità scolastica.
Oggi la salma sarà esposta all'Università di Siena, dove ha insegnato a lungo e di cui era stato rettore per nove anni, dal 1985 al 1994. Berlinguer fu il ministro della parità scolastica quando sancì che scuole gestite dallo Stato e le scuole di Enti locali o del privato sociale appartenevano a un unico sistema nazionale. Per riformare la scuola adottò la "strategia del mosaico" fatta di un insieme organico di interventi normativi volti a delineare un nuovo percorso di studi dalla scuola dell'infanzia alla secondaria di secondo grado alla formazione post-diploma, all'educazione degli adulti, all'università.
"È stato un ministro appassionato di scuola, sempre aperto al dialogo, ha lasciato una traccia importante", lo ha ricordato su X il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara.
Oltre a riformare i cicli e l'istruzione superiore, Berlinguer cambiò l'esame di maturità e gettò le basi per la riforma dell'università con la 'laurea a punti' (3 anni la breve più 2 anni la magistrale), poi presentata nel 2000 dal successore Zecchino. Era stato anche ministro dell'Università e della ricerca scientifica nel governo Ciampi, nel 1993. Fu poi la ministra Letizia Moratti, nel governo Berlusconi del 2001, ad abrogare queste le riforme della scuola sostituendola con la sua, quella delle Tre I (internet, inglese, impresa). Sulla scia della sua opera di "appassionato innovatore" si incanala il cordoglio bipartisan della politica.
Redazione sintony.it