Addio a Lorenza Cingoli, aveva 58 anni. La storica autrice de "L’albero azzurro" e della "Melevisione", due tra i più seguiti programmi per ragazzi, si è spenta ieri. La donna, conosciutissima ad Ancona e in tutto il mondo della comunicazione italiano, era legata a sua volta ad un anconetano. La coppia viveva da tempo a Milano. Figlia del famoso Giulio Cingoli, il padre della pubblicità (e di tanti Carosello), Lorenza è cresciuta per un periodo di tempo nel capoluogo. La villa di famiglia si trova tutt’ora in cima a via Goito, a due passi dal parco del Cardeto, il polmone verde più grande e frequentato di Ancona.
Nata il 13 marzo 1965, ad Ancona, dal 1996 al 2003 è stata autrice dei più famosi cartoni animati e film di animazione targati Rai. Tra questi, lo dicevamo, "L’albero azzurro" e poi, dal 2004 al 2015, ha scritto i testi per la "Melevisione", che ha letteralmente cresciuto intere generazioni di bambini e ragazzi.
Cingoli ha studiato Storia moderna e contemporanea alla Statale di Milano, per poi conseguire un dottorato di ricerca in Storia economica alla Bocconi. Nel corso della sua carriera, ha realizzato anche il magazine televisivo "Il calendario dell’avvento" per Rai Gulp (2019) e il lungometraggio "Berni e il giovane faraone", ambientato nelle sale del Museo Egizio di Torino, insieme a Martina Forti.
Oltre a fiction per ragazzi, libri e racconti per giovani e giovanissimi. Proprio nella sede Rai di Torino si trovava in questi mesi per la scrittura del programma "Calzino", che però - purtroppo - non vedrà mai sul piccolo schermo. Tra i lavori memorabili della 58enne, c’è anche l’ideazione del coniglio della Junior Tv. All’attività di autrice televisiva, Lorenza ha affiancato quella di scrittrice di romanzi per ragazzi.
Nel 2018, ha infatti pubblicato la raccolta di leggende "Le più belle storie dell’Antica Roma" (edito da Gribaudo) e il romanzo "Il segreto di Lucina" (Einaudi ragazzi). Nel 2020, in occasione dei 500 anni dalla morte di Raffaello, scrive "Raffaello e lo scorpione lucente", fino al più recente "Le più belle storie dell’Iliade", sempre con Forti (e sempre per Gribaudo). Autrice brillante tanto quando il padre, persona vivace e compagna di lavoro di grande professionalità, di lei rimarrà l’entusiasmo e la dedizione alla scrittura per i più piccoli.
Lorenza scoprì il suo talento crescendo al fianco di papà Giulio, morto circa dieci anni fa. Lo zio, che abitava nei pressi del Cardeto, sarebbe venuto a mancare lo scorso anno. "Era una delle persone migliori che abbia mai conosciuto – il ricordo di un altro assessore alla cultura, Paolo Marasca – Nel mio primo periodo a Milano mi prese sotto la sua ala, segnò una fase fondamentale della mia vita. Andai da lei perché figlia di due dei più cari amici dei miei genitori. Giulio era uno dei geni italiani del secondo Novecento. Lorenza si chiamava come mia sorella, per via di questa amicizia. Le devo tantissimo, e non posso pensare che non la incontrerò più per caso, come capitava spesso. Mi si spezza il cuore".
Redazione sintony.it