Si è tenuto il 25 e 26 settembre a Budapest l’evento annuale di grande rilievo che collega le aziende italiane leader nel settore agroalimentare ai buyer ungheresi.
L’evento - L’evento di matchmaking ha riunito produttori italiani e buyer ungheresi per creare un’opportunità per la costruzione di relazioni professionali, networking e trattative commerciali in modo efficiente in termini di tempo e costi. L’Italia, leader europeo nel valore aggiunto agricolo e terzo per valore di produzione,rappresenta l’eccellenza nel settore.
Organizzato dalla Camera di Commercio Italiana in Ungheria (CCIU) in collaborazione con Nemzeti Agrárgazdasági Kamara (NAK), Agritech si pone l’obiettivo di collegare le aziende italiane leader nel settore agroalimentare ai buyer ungheresi, distinguendosi come un’ottima opportunità per stabilire partnership a lungo termine ed emergere nel mercato ungherese.
L’evento ha illustrato i cambiamenti più significativi in materia di innovazione e tecnologie, finanziamenti agevolati disponibili e prospettive di mercato che costruiranno i riferimenti per le aziende ungheresi del settore alimentare e agrario nel 2024. Oltre a riassumere e valutare i temi più significativi e attuali che determinano le attività imprenditoriali di successo degli attori agricoli, l’evento delinea anche una visione a più lungo termine per i partecipanti su sviluppo e investimento.
La Sardegna - Per la Sardegna era presente una delegazione di aziende selezionate dal Distretto Rurale Giudicato di Arborea. “Abbiamo accolto con grande interesse l’invito formulatoci dalla Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria” commenta Pierpaolo Erbì – Presidente del Distretto, che prosegue: “Dopo la sottoscrizione dell’accordo di cooperazione fra i due organismi abbiamo dato l’avvio ad una serie di eventi culturali e commerciali nel corso dei quali un gruppo di giovani imprenditori del settore agricolo hanno svolto uno stage presso la COMAGRO Sarda, una delle più grandi aziende d’Europa. A seguire abbiamo preso parte ai focus tra le imprese e definito, con i rappresentanti istituzionali, futuri progetti nell’ambito della formazione del rafforzamento delle governance rurali. Inoltre un gruppo di amministratori locali e di aziende sarde hanno potuto confrontarsi con i loro omologhi ungheresi avviando importanti accordi di collaborazione”.
Per Gabriel Comina, uno dei giovani della delegazione, “il confronto è stata un’opportunità di crescita culturale e personale che ci ha permesso di prendere contatto con altre realtà produttive e approfondire temi legati allo sviluppo rurale e all’agricoltura sociale.
Secondo Paola Pilloni, responsabile del marketing per la Cantina di Mogoro, “la missione in Ungheria rappresenta una grande opportunità per aprire nuovi canali commerciali specialmente con i paesi di più recente adesione all’Unione Europea caratterizzati da significativi incrementi della domanda di prodotti di qualità”.
Per Mario Musu – titolare dell’omonima azienda che si occupa della produzione di salumi – “il mercato ungherese rappresenta un ambito di rilievo per le nostre produzioni di alta qualità e per stringere accordi con imprese che presentano diverse similitudini con il nostro contesto produttivo. La sezione di incontri sono stati un importante momento di confronto con un mercato in forte espansione e che rappresenta una grande opportunità per tutte le aziende del distretto”.
Per Ennio Vacca, sindaco del Comune di Masullas, “aver avuto la possibilità di partecipare è stata un’occasione importantissima per costruire reti e relazioni con realtà rurali con le quali sviluppare progettualità in ambito europeo”.
Non nasconde la propria soddisfazione Maristella Locci, componente del direttivo del Distretto e organizzatrice delle attività, che commenta: “La presenza a Budapest dei giovani e di un panel di eccellenza delle nostre imprese dimostra che stare assieme e fare rete è la strategia vincente. Occorre perfezionare e migliorare diversi aspetti legati soprattutto alla comunicazione e alla identificazione del nostro organismo, e agire per accrescere il senso di appartenenza delle nostre comunità, in particolare fra le nuove generazioni di imprenditori”.
@Redazione Sintony News