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22 Settembre 2023

Istat, la Sardegna in 10 anni perde il 3,2% della popolazione, primi effetti sulla scuola

Oristano la più colpita, stabili Sassari e Cagliari, che sono anche le città più “giovani”, forte decremento nel Nuorese. Diminuiscono gli occupati

La Sardegna si spopola. E a certificarlo è l’Istat con i dati del censimento. L’effetto, già denunciato in diverse sedi, è sempre più evidente con l’ammanco di 5mila studenti all’appello in quest’anno scolastico nelle scuole primarie e secondarie. La popolazione legale della Sardegna al 31 dicembre 2021 ammonta a 1.587.413 residenti ed è diminuita del 3,2% rispetto al 2011; ad eccezione della Città metropolitana di Cagliari, dove si registra un lieve incremento (+0,2%), tutte le altre province hanno subito significative diminuzioni.

 

MINI GUIDA DI NUORO, L'ATENE DELLA SARDEGNA

 

Oristano è la provincia più colpita con il 7% di decremento. Le variazioni amministrative intervenute nel corso del decennio non hanno avuto impatto sul numero dei comuni (377). Considerando le principali classi di ampiezza demografica, sono 22 i comuni che hanno fatto registrare un cambio di classe demografica transitando in quella di ampiezza inferiore e 3 quelli passati alla classe superiore. Sestu, comune dell'area metropolitana di Cagliari, è l'unico che supera la soglia dei 20mila abitanti nella popolazione legale. Rispetto al 2020 i dati censuari evidenziano un decremento di 2.631 persone nella regione. A livello provinciale Nuoro perde 1.141 residenti e registra anche il maggiore decremento relativo (-0,6%), mentre a Cagliari e Sassari la popolazione rimane stabile.

 

Sassari | SardegnaTurismo - Sito ufficiale del turismo della Regione  Sardegna

 

L'età media è aumentata di poco rispetto al 2020, da 47,8 a 48,1 anni. Sassari e Cagliari sono le province più giovani (rispettivamente 47,4 e 47,6 anni), mentre il Sud Sardegna è la più anziana (oltre i 49 anni). Gli analfabeti e alfabeti senza titolo di studio rappresentano il 4,7% dei residenti, il 35,5% dei residenti ha conseguito il diploma di licenza media, il 31,0% ha il diploma di scuola secondaria o di qualifica professionale, il 13,4% possiede un titolo accademico. Diminuiscono gli occupati rispetto al 2011 (3.774 persone in meno, -0,6%), nonostante l'aumento della componente femminile (+4,6%); calano anche le persone in cerca di occupazione (-22,7%) di circa 15 mila unità, sia tra gli uomini, sia tra le donne.

Redazione sintony.it