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18 Settembre 2023

Dentro il Rap cagliaritano: intervista ai Fratelli Banlieue

Con “Lapadula” l' omaggio al Cagliari con un vero e proprio tormentone per questa stagione calcistica

I Fratelli Banlieue, duo composto da Elia (al secolo Elia ) e Jim De Banlieue (Luca) sono un gruppo Urban Rap proveniente da Cagliari,  nel rione popolare di Sant'Elia.
Jim De banlieue come si nota dalle liriche in dialetto napoletano, ha origini campane.
È dai rioni prendono ispirazione per i loro brani e creano la loro dimensione musicale.
Si avvicinano al rap con le gare di freestyle,ottenendo ottimi risultati, come una qualificazione al "tecniche perfette" per Elia e  una qualificazione alle selezioni di "Mtv Spit"  per Jim. Dopo varie collaborazioni con tanti artisti isolani iniziano a collaborare con i producer Evil Room e Mark Tembo che diventeranno un punto di riferimento per la realizzazione del loro Sound. Con “Lapadula” omaggiano i RossoBlu con un vero e proprio tormentone per questa stagione calcistica.

 

Com'è nata la passione per la musica?

La nostra passione per la musica è nata dalla voglia di esprimersi, prima sfociata nelle battle di freestyle e successivamente, con l'apertura del Magellano Record si è incanalata nella scrittura. Da lì iniziano le notti in studio ed è così che vengono fuori i primi brani assieme. Con il tempo l’essere sulla stessa lunghezza d’onda a livello stilistico e di immaginario ha fatto nascere il gruppo com'è oggi.

 

Hip Hop: Cultura o stile di vita? Raccontateci i vostri "spunti" e punti di vista.

L'hip hop può essere sia cultura che stile di vita o semplicemente il mezzo con cui uno si esprime e comunica il suo mondo e le sue esperienze. Noi siamo un gruppo che ha una mentalità aperta e spazia su tutti i generi, anche se la radice della nostra musica rimane quella, perché siamo cresciuti con quel tipo di musica ma allo stesso tempo ci impegniamo a restare aggiornati. Provare nuovi sound senza stare troppo nella nostra "comfort zone”, anche per non risultare scontati. Non siamo i soliti rapper di quartiere e siamo qui per dimostrarlo. I Fratelli Banlieue sono tanto altro oltre che un semplice gruppo rap di zona.

 

Oggigiorno il rap in Italia ha conquistato un vasto pubblico grazie anche alla massiva divulgazione di generi come Drill e Trap. Partendo dal presupposto tangibile che fino a dieci anni fa si trattava di un genere marginale nel panorama discografico, cosa, secondo voi, ha determinato un’ascesa così esponenziale nella contemporaneità?

Il rap in Italia ha preso il posto del pop all'italiana, essendo un genere che parla più ai giovani anche di realtà difficili e quindi diverse da quelle trattate nel cantautorato italiano classico. Inoltre, l'aspetto social è determinante, poichè aiuta a veicolare la musica in una maniera diversa: lo streetwear, l'attitudine sul palco, la comunicazione col pubblico e l'immaginario che un artista si crea. Questo genere è forse quello dove si può sperimentare più di ogni altro rendendolo il più longevo. Riesce a evolversi negli anni di pari passo con la società e la racconta, in maniera cruda o meno, ma lo fa in modo diretto.

 

Sonorità, motivazione. Quali sono, secondo voi, le caratteristiche che uniscono viralmente i rapper e quali sono gli impulsi/incentivi che il pubblico apprezza?

Partendo dal presupposto che chiunque dal quartiere di periferia a quello benestante può buttarsi e provare. Non c'è una selezione all'ingresso e non c'è proprio un fil rouge che ci accomuna tutti. Un artista deve essere in primis sé stesso e quando lo sei al 100% è lì che la personalità esce fuori ed è quella che ti rende unico e il pubblico se ne accorge. La musica, se ha carattere risulterà diversa dal resto, di questi tempi tutti vogliono farla e differenziarsi è la prima cosa. Non crediamo ci sia una regola scritta, il pubblico può affezionarsi a quello che fai per la tua storia, per come ti poni sui social o per il messaggio che dai. Noi abbiamo l'ambizione e la voglia di rivalsa dalla nostra.

Su quali “energie” si deve concentrare un Rapper, per avere popolarità?

La nostra energia sono i nostri testi e il nostro immaginario, ma ci sono molti aspetti da tenere conto se si vuole intraprendere questo percorso. Pensiamo all'immagine, alla performance live e il rapporto col pubblico, che comunque sono tutti importanti per essere un artista a 360 gradi.

 

Meglio la popolarità o il successo. Successo e popolarità sono complementari?

Di base sono la stessa cosa, successo e popolarità ben vengano purché ci sia un ritorno che ti possa aiutare a finanziare i tuoi progetti.

 

Inciampiamo sul “beat”. Il beat ha un ruolo fondamentale nella realizzazione di un brano. Parole e suono, come in una danza vertigine. Quali sono quindi gli ingredienti necessari per una strumentale ben congeniata e di successo?

Noi non produciamo in prima persona ma ci affidiamo, come in questo caso, a Evilroom per la maggior parte dei nostri lavori ufficiali. Puo’ capitare di avere un idea nostra di partenza e svilupparla assieme o al contrario lasciarci guidare dal produttore. Siamo istintivi nell'approccio ai pezzi e scriviamo in fretta. L'ingrediente principale per una buona riuscita è essere tutti nello stesso mood e il produttore, quando è bravo, te lo cucisce addosso trovando un equilibrio che faccia risaltare entrambi.

Ci sono aspetti della cultura Rap che non vi rappresentano?

Più di tutto credo i testi. Noi veniamo dalle frasi ad effetto, le "punchline" e oggi pensiamo sia un aspetto che sia passato un po' in secondo piano per lasciare spazio alla musicalità. Il nostro obiettivo è cercare un equilibrio, ma senza generalizzare anche nelle nuove generazioni c'è chi ha una bella penna.

 

 Una curiosità per i nostri lettori. Come vi chiamate e fate chiamare in arte?

Il gruppo è composto da Elia, di nome e d'arte e Luca in arte Jim De Banlieue.

 

Quanto l’ambiente e la vostra crescita, ha influenzato il vostro stile musicale?

Tantissimo, a partire dal nome. Abbiamo sempre raccontato del nostro ambiente cercando di dare una valenza artistica a ogni dettaglio nei video e nei testi senza mitizzare una scelta sbagliata ma senza nemmeno giudicare. Cerchiamo di dare voce a chi non ne ha senza puntare il dito, mostrando bellezza e disagio delle nostre zone senza buonismo o ipocrisia, rendendo il quartiere di S. Elia, il set di molti nostri video e mostrando la realtà per com'è senza filtri.

 

A tuo/vostro parere, il gusto musicale unisce le persone e/o le divide?

La nostra speranza è sempre che di qualsiasi cosa si parli, sia musica o sport, ci sia sempre un clima di unione. Non amiamo vedere la divisione anche se purtroppo, spesso, vediamo episodi che sfociano in violenza e non portano a niente, a nostro avviso.

 

Raccontateci dei vostri progetti finora conclusi. Soffermati sul brano che più vi rappresenta e trasmetteteci il suo verso e il suo senso.

Quest'anno come progetti di rappresentanza dobbiamo citare il Real Talk Cagliari Cyper a cui abbiamo partecipato e che ha messo un bel punto sulla mappa e una luce su Cagliari. Uno dei nostri brani più rappresentativi è sicuramente Occhi Rossi Luci Blu, per il gioco di parole sui colori. L’argomento trattato ovvero la realtà del quartiere, schiude le immagini descritte nel ritornello e nelle strofe come una gita guidata nel nostro ambiente. Per quanto possa essere uno dei primi pezzi fatti sotto il nome Fratelli Banlieue, resta uno dei pezzi che più ci rappresenta.

 

L’esperienza Live più incredibile fino ad ora?

Una delle esperienze live più belle l'abbiamo vissuta quest'anno al PoettoFest. Il pubblico era di quelli che si fa coinvolgere e speriamo di aver lasciato un bel ricordo in chi ci ha visto performare.

 

 "Lapadula", la vostra ultima canzone in collaborazione con Evil Room, chiaramente dedicata al numero 9 del Cagliari, con quasi 2000 visualizzazioni in due giorni, sarà uno dei tormentoni della stagione dei tifosi rossoblù? Quando e com’è nata?

Speriamo assolutamente di si, sarebbe un bel traguardo per il nostro ultimo singolo. Un tributo al giocatore, alla città e pensiamo che sia il più rappresentativo che abbiamo realizzato, per il titolo sicuramente e per il video che abbiamo realizzato. Il brano nasce dall'euforia della promozione in Serie A e abitando a due passi dallo stadio l'atmosfera è reale. Le bandiere, sentire i gol dal balcone di casa, vedere tutta la gente che si avvicina al quartiere per la partita ed è così che è nato il brano. Ci siamo trovati in studio pochi giorni dopo la partita col Bari ed è nata in nemmeno un’ora di sessione al nostro Magellano Record. Successivamente abbiamo finalizzato il tutto in studio da EvilRoom che ha prodotto il beat perfetto e RAMC che ha arricchito ulteriormente con la sua chitarra. Succesivamente abbiamo realizzato il videoclip del brano assieme a Enoc, un fotografo rinomato nel settore che ha dato quel tocco cinematografico alle riprese fatte nel quartiere Sant'Elia e fuori dalla Unipol Domus.

 

Progetti musicali e di vita per il futuro. Come vi immaginate da “grandi”?

Speriamo solo di realizzare i nostri sogni, stare bene con chi ci ama e portare la nostra gente dove merita di stare.

 

INSTAGRAM: @fratellibanlieue @jimdebanlieue @eliavsdeezy

Brano spotify

 

@MariazzurraLai