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25 Luglio 2023

Incendi, brucia il sud Italia e la Grecia, devastazione nelle isole egee

Le fiamme hanno distrutto centinaia di ettari in Sardegna, Sicilia e Calabria. Il premier greco: “Siamo in guerra col fuoco”

 

Brucia la Sardegna, brucia la Sicilia, la Calabria, la Campania, brucia la Grecia. Favoriti dai venti caldi portati dall’anticiclone africano si scatena la furia dei piromani che mettono a dura prova le forze delle squadre antincendio. Anche ieri in è stata una giornata campale.

 

 

In Sardegna sono stati una decina i roghi che hanno devastato le campagne dell’Isola da Chiaramonti a Decimomannu, passando per la Gallura, il Nuorese, l’Ogliastra e il Campidano. Il caldo infermale ha causato la morte di due persone. Ieri le autorità sono state costrette a chiudere l'aeroporto di Olbia.

 

 

Situazione analoga in Sicilia dove i piromani hanno appiccato il fuoco a Palermo e a Messina. Così come ad Olbia per il caldo torrido sulla pista, anche nel capoluogo siciliano l’’aeroporto  Falcone Borsellino è stato chiuso a causa delle fiamme che dalle montagne circostanti hanno raggiunto Punta Raisi circondando la zona perimetrale dello scalo. Il traffico è stato sospeso fino alle 11 e otto voli sono stati cancellati. Una donna di 88 anni, Rita Gaetana Pillitteri, in precarie condizioni di salute è morta nel Palermitano perché i sanitari del 118, a causa degli incendi, non sono riusciti ad arrivare a prestarle soccorso. Squadre antincendio e di volontari sono arrivate da tutta a Sicilia. A Partinico sono state evacuate 70 famiglie.

 

Palermo: ospedale minacciato dalle fiamme, incendio vicino all’aeroporto e scalo chiuso. Una vittima

 

Fiamme anche sulle colline di Messina. Paura a Mili San Pietro per un incendio che si è avvicinato al centro abitato, minacciandolo. Le fiamme sono sempre più alte e visibili anche da altre zone della città. Un altro incendio nei giorni scorsi aveva danneggiato una piccola parte del tetto del santuario di San Sostene martire, situato proprio sulla collina a nord del paese.

 

Notte di fuoco anche in Calabria, a Reggio. Bruciano le colline e le fiamme non concedono tregua ai pompieri impegnati a domare gli incendi in diverse zone della città. Dalla collina di Pentimele a Cardeto, da Arghillà a Vito, nei pressi dell'Università Mediterranea. Roghi anche alle spalle dell'Eremo e nella parte della vallata del Sant’Agata verso Cataforio. Il fuoco non risparmia niente, avanza e cresce sempre di più la preoccupazione tra i residenti delle aree interessate.  Una devastazione totale: ettari di vegetazione ingoiati dalle fiamme, che le squadre dei vigili del fuoco stanno cercando di fronteggiare. Il cielo, già da questo pomeriggio, è avvolto da una spessa coltre di fumo e l'aria inizia ad essere irrespirabile, anche al centro.  Le fiamme, in questi attimi, si sono avvicinate ad Ortì e minacciano il monastero della Visitazione. Gran parte del raccolto e degli alberi da frutto coltivati dalle monache sono a rischio.

 

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Fiamme anche in Campania e Lazio. Un incendio è divampato ad Amalfi, nella zona della Valle dei Mulini non lontano dal centro abitato della frazione Pogerola, mentre un altro incendio è divampato all’altezza di Castel Romano e arrivato a causa del vento a ridosso di entrambi i lati di via Pontina. Completamente bruciati un furgone adibito a vendita di generi alimentari e un’autovettura. Non ci sono feriti. Forti i disagi legati al denso fumo che hanno portato a chiudere il transito in entrambi i sensi di marcia.

 

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Il fuoco sta devastando la Grecia: Corfù, Rodi, Evia e decine di isole del Dodecaneso, l’Attica e il Peloponneso bruciano, alimentare dal vento e dal gran caldo. Una morsa di roghi che nemmeno la task-force della protezione civile europea, inviata in Grecia, riesce più a controllare. “Siamo in guerra contro gli incendi – la drammatica denuncia del premier Kyriakos Mitsotakis – la crisi climatica è già qui e si manifesterà ovunque nel Mediterraneo, con disastri sempre maggiori. A Corfù sono stati evacuati 17 villaggi turistici, in fuga anche 2mila italiani. Oltre 20 navi hanno condotto le operazioni di evacuazione dalle isole egee, tra queste anche imbarcazioni private. Le forze antincendio di otto paesi dell'Unione Europea sono operative in tutto il Paese e anche Israele, Giordania e Turchia hanno inviato rinforzi, per lo più mezzi aerei.

Redazione sintony.it