News

Attualità
14 Luglio 2023

È Cassius il coccodrillo vivente più grande del mondo

Da 30 anni Cassius, il coccodrillo vivente più grande del mondo, è stato prelevato dal suo habitat naturale e vive nel parco zoologico Marineland Melanesia

Si chiama Cassius, è il coccodrillo marino (Crocodylus porosus) più grande del mondo e vive in uno zoo sulla Green Island in Australia dove è diventato purtroppo un’attrazione turistica. È stato prelevato dal suo habitat, il fiume Finniss dove era sovrano assoluto, e trasferito nel parco zoologico Marineland Melanesia dove ormai da 30 anni viene mostrato e fotografato dai viaggiatori che arrivano appositamente per conoscerlo, costretto a comportarsi contro natura.

Dal 2011 rimane imbattuto nel Guinness dei Primati come coccodrillo più grande del mondo. Ad oggi misura 5.48 metri e pesa oltre 1 tonnellata. Si pensa che abbia almeno 110 anni, ma poiché prima viveva in natura è solo una stima visto che il suo anno di nascita è sconosciuto. È soprannominato "dinosauro vivente" anche se non è un dinosauro, ma malgrado l’età è ancora molto attivo.

110 di questi anni - La foto del giorno - Corriere della Sera

Cassius è descritto da coloro che se ne occupano come un coccodrillo felice e in salute, anche se rimane il dubbio. Chi lo può sapere se è davvero così felice ad essere presentato davanti a un folto e rumoroso pubblico per esibirsi in spettacoli due o più volte al giorno. Ma ciò che si sa è che, per esempio, gli animali esotici hanno bisogni complessi e richiedono ampi territori per soddisfare le loro esigenze naturali. Inoltre, la gran parte di quelli costretti a vivere in cattività soffre a causa delle limitazioni imposte dall'ambiente in cui sono costretti a vivere percepito come una prigionia a causa dell’accesso a spazi limitati rispetto al loro habitat naturali, della limitata stimolazione mentale e fisica, della mancanza di opportunità per fare esercizio, esplorazioni e interazioni sociali e dell’addestramento forzato per farli diventare clown per le attività di intrattenimento.

Tutte queste condizioni anomale provocano grande stress e frustrazione e spesso possono indurre gli animali a sviluppare comportamenti ripetitivi e stereotipati, chiari segnali di malessere. Insomma, anche se molte persone continuano a ritenere questi animali un mezzo per divertirsi per far divertire i propri figli, tutte queste privazioni non sono affatto apprezzate dagli animali come Cassius visto che rappresentano forme di vero e proprio sfruttamento e maltrattamento che, al contrario, bisognerebbe vietare per sempre.

 

Marta Rachele Pusceddu