Non si è fidato del Titan. E ha fatto bene Chris Brown, 61 anni, che aveva pagato la cauzione per intraprendere quello che si è trasformato in un «viaggio maledetto», si è risparmiato la vita. E’ un amante del brivido, miliardario naturalmente, che intendeva unirsi a Hamish Harding sul sottomarino Titan per ammirare il relitto del Titanic, ha rinunciato poco prima dell’immersione.
Chris Brown (nella foto) ora racconta di aver cambiato idea dopo essersi accorto di qualche ‘falla’ nella sicurezza, preoccupato per la scarsa qualità della tecnologia e dei materiali utilizzati nel mezzo stesso. E’ quanto riporta il tabloid inglese The Sun.
Tra le sue preoccupazioni c'erano l'uso da parte di OceanGate di «vecchi pali da ponteggio» per la zavorra e il fatto che i suoi controlli fossero «basati su sistemi tipo gioco per computer». Brown raccontato che, nonostante fosse una delle prime persone a iscriversi «a questo viaggio, alla fine ho deciso che i rischi erano troppo alti». Poi, ha aggiunto di sentirsi «veramente turbato per Hamish», che è tra i cinque passeggeri del sommergibile attualmente dispersi. Il sottomarino ha perso la comunicazione durante un'immersione in cerca del relitto del Titanic, che si trova a circa 12.500 piedi sotto l'Atlantico, 3mila 800 metri. L'ossigeno scarseggia, secondo le autorità “basterà fino a stamattina” (22 giugno, ndr).
Brown e Harding si sono iscritti al viaggio da 80.000 sterline dopo aver condiviso alcune birre durante una vacanza sull'isola Necker, di Richard Branson. La coppia ha pagato il deposito del 10% per il viaggio, che da allora è più che raddoppiato di prezzo, mentre il Titan era ancora in «fase di sviluppo». Ma Brown ha fatto delle ricerche: secondo lui, OceanGate aveva «mancato obiettivi chiave» durante i test di profondità. Brown, un magnate multimilionario del marketing digitale, ha ritenuto preoccupante che la nave fosse controllata da una sorta di «controller Playstation modificato». «Ho scoperto che usavano vecchi pali per impalcature per la zavorra del sottomarino. Ma non è una barchetta, questa è un'imbarcazione commerciale». Alla fine ha inviato un'e-mail a OceanGate chiedendo un rimborso. Su Harding ha garantito non è il tipo da «farsi prendere dal panico, sarà estremamente calmo e darà speranza agli altri passeggeri».
OceanGate Expeditions ha raccontato il decadimento del Titanic e l'ecosistema sottomarino che lo circonda attraverso viaggi annuali dal 2021 a oggi. L'imbarcazione è affondata domenica mattina e la sua nave di supporto ha perso il contatto con essa circa un'ora e 45 minuti dopo. La nave è stata segnalata a circa 435 miglia (700 chilometri) a sud di St. John's, Terranova. Il Titan è stato lanciato da un rompighiaccio noleggiato da OceanGate e precedentemente gestito dalla Guardia Costiera canadese. Il Titan è descritto come «il più grande di qualsiasi sommergibile per immersioni profonde con caratteristica di sicurezza senza pari» che valuta l'integrità dello scafo durante ogni immersione.
Realizzato in titanio e fibra di carbonio, il Titan pesa 20.000 libbre (9.072 chilogrammi) nell'aria, ma è zavorrato per galleggiare in modo neutro una volta raggiunto il fondo del mare. Titan è in grado di immergersi per quattro chilometri (2,4 miglia) «con un comodo margine di sicurezza», secondo i documenti depositati dalla società ad aprile presso un tribunale distrettuale degli Stati Uniti in Virginia che sovrintende alle questioni relative al Titanic. Al momento del deposito, Titan aveva subito più di 50 immersioni di prova, inclusa la profondità equivalente del Titanic. Evidentemente non è bastato.
Redazione sintony.it