«Papa Francesco sta bene. È sveglio, è vigilie, ha già fatto una battuta. Ho parlato con lui 10 minuti fa. Ha già scherzato e mi ha preso in giro, chiedendomi 'quando facciamo la terza?'». E’ il racconto di Stefano Alfieri il chirurgo del Policlinico Gemelli che ieri sera, dopo il ricovero in mattinata (previsto, non improvviso) ha operato il Papa per la seconda volta, dopo il primo intervento di 2 anni fa. «L'operazione è terminata dopo tre ore e si è svolta «senza complicazioni», conferma la Sala stampa della Santa Sede.
Il Pontefice è stato poi riportato nell'appartamento papale, al decimo piano dell'ospedale. La degenza è stimata in una decina di giorni. In ogni caso la Prefettura della Casa pontificia ha fatto sapere che «le udienze speciali e generali del Santo Padre» sono state annullate «fino al 18 giugno».
Si trattava di un'operazione «concertata nei giorni scorsi dall'équipe medica che assiste il Santo Padre - si legge ancora nel comunicato della Santa Sede - resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti». Martedì il Pontefice aveva effettuato un controllo al Cemi (Centro di medicina dell'invecchiamento), una palazzina distinta dal Policlinico Gemelli (cui è collegato con un ponte) dove ci sono gli ambulatori per le visite. Lo scorso marzo era stato invece ricoverato per alcuni giorni (sempre al Gemelli) in seguito a un'infezione respiratoria sempre al Gemelli) in seguito a un'infezione respiratoria.
In un tweet, poco prima di entrare in ospedale, lo stesso papa Francesco ha ricordato il 150mo anniversario della nascita di Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni, chiedendole «la grazia di amare Gesù come lei Lo ha amato, di offrirgli le nostre prove e i nostri dolori, come lei l'ha fatto, perché sia conosciuto e amato da tutti».
«Avete visto il comunicato stampa, io credo che non ci sono da aggiungere altre parole. Lo seguiamo col nostro affetto, lo seguiamo con la nostra preghiera, sperando che tutto possa risolversi al più presto e lui ritorni all'esercizio del suo ministero - ha commentato il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, rispondendo ai giornalisti sullo stato di salute del Papa -. Se sono preoccupato? Non saprei cosa dire perché non ho elementi per dire né in un senso né nell'altro».
Alla domanda se sia stata deciso qualcosa su una possibile gestione temporanea dei poteri, il cardinale segretario di Stato Parolin ha negato: «No, no per il momento no, assolutamente no. Se ci sono cose che devono essere decise, urgenti, si porteranno a lui all'ospedale Gemelli».
La presidenza della Conferenza episcopale italiana ha voluto esprimere in una nota «la vicinanza e l’affetto dei Vescovi e delle Chiese in Italia a Papa Francesco in questo ulteriore momento di prova» e così anche la Comunità di Sant'Egidio. Il presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, Davide Prosperi, ha fatto sapere che «tutto il movimento è vicino con grande affetto» al Papa e così ha fatto anche l'Azione cattolica in una nota «confidando in una pronta e piena guarigione».
Ad operare il Papa è stato il chirurgo Sergio Alfieri. Si tratta per lui della seconda volta in due anni, dopo l'intervento del luglio 2021 per una stenosi diverticolare sintomatica del colon. Allievo del chirurgo Giovanni Battista Doglietto - che a sua volta è stato nell'equipe di Francesco Crucitti, il chirurgo che per ben tre volte operò Giovanni Paolo II - Alfieri ha all'attivo oltre 9mila interventi chirurgici. Romano, 57 anni (li compirà il prossimo dicembre), è nato professionalmente alla scuola del Gemelli dove ha studiato laureandosi con il massimo dei voti nel 1992 ed è professore associato in Chirurgia Generale dal 2010 e professore ordinario di Chirurgia generale dal 2018.
Anche la politica ha seguito con apprensione gli aggiornamenti sull'intervento del Papa e il capo dello Stato Sergio Mattarella ha rivolto al Pontefice i suoi personali auguri in un messaggio: «Santità, in vista del Suo ricovero al Policlinico Gemelli desidero farle pervenire i miei migliori auguri per il positivo esito dell'operazione cui Ella sarà sottoposto questo pomeriggio. Il popolo italiano tutto Le è vicino con sentimenti di affetto e solidarietà, che faccio pienamente miei. Ella può contare in questo momento, oltre che sulle preghiere dei fedeli cattolici, sul partecipe pensiero di innumerevoli persone, credenti e non credenti. Rinnovo a Vostra Santità il più sincero augurio di una serena convalescenza, e di pronto e completo ristabilimento».
Redazione sintony.it