Mario Balotelli è stato scagionato dall'accusa di violenza sessuale e ora sarà anche risarcito. Tuttavia, ad essere condannato dal tribunale di Vicenza, è stato l'avvocato trevigiano Roberto Imparato, il quale dovrà scontare due anni e tre mesi di carcere per tentata estorsione, oltre al pagamento di 80mila euro al calciatore bresciano.
La vicenda risale a oltre cinque anni fa, quando il calciatore giocava nel Brescia e aveva una relazione con una ragazza bassanese conosciuta l'estate precedente a Nizza. Imparato è stato nominato in concorso con la ragazza, che allora era minorenne. La ragazza sarebbe stata stimolata dall'avvocato trevigiano a muovere un'accusa per violenza sessuale, caso poi archiviato. Il legale avrebbe, in seguito, minacciato il calciatore di vendere la notizia ai giornali e, in cambio del silenzio, avrebbe richiesto un onere di 100 mila euro.
L'avvocato aveva quindi messo in pratica un vero e proprio ricatto, consegnando una registrazione ad Alfonso Signorini, direttore editoriale del settimanale Chi, per cercare di dare spazio a un presunto atto di violenza sessuale da parte del giocatore. Tuttavia, varie intercettazioni hanno provato l'innocenza di Balotelli, a tal punto che, lo scorso agosto, il tribunale di Brescia lo aveva già dichiarato non colpevole. Nel momento dell'udienza a Vicenza, è emerso che Imparato aveva effettivamente cercato di ricattare Balotelli, chiedendo 100 mila euro in cambio del suo silenzio. In una registrazione, l'avvocato aveva detto: "Con quei soldi mi comprerò una Ferrari gialla e un'altra blu".
In sostanza, un desiderio stroncato sul nascere quello dell'avvocato, date le prove che dimostrano l'innocenza del calciatore italiano.
Alessandro Paolo Porrà