Avrebbe provveduto alle necessità di vita quotidiana, come ad esempio fargli la spesa. Per questo motivo Laura Bonafede, amante di Matteo Messina Denaro, è finita in manette. L’accusa è di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall'aver agevolato Cosa Nostra. Ora risulta indagata anche la figlia. La Procura aveva chiesto per la ragazza gli arresti domiciliari, ma il gip ha rigettato l'istanza per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza pur stigmatizzando i comportamenti della giovane, legata al capomafia da un forte rapporto di affetto. Anche se a carico della ragazza non risulterebbero condotte concrete di favoreggiamento

La donna quindi farebbe parte della rete di persone che ha protetto il latitante. Lei è figlia dello storico boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, cugina del geometra Andrea Bonafede che ha prestato l'identità al boss, cugina del dipendente comunale, anche lui di nome Andrea Bonafede, che ha provveduto a fargli avere le ricette mediche necessarie alle terapie da affrontare per le cure del cancro. Ma anche di Emanuele Bonafede, uno dei vivandieri del padrino arrestato insieme alla moglie, la maestra infatti è sposata con il mafioso ergastolano Salvatore Gentile, in cella per aver commesso due efferati omicidi su ordine proprio di Messina Denaro. 

La Bonafede è stata anche ripresa dalle videocamere mentre parlava con Denaro al supermercato di Campobello due giorni prima del suo arresto. Avrebbe anche utilizzato con lui un linguaggio cifrato per tutelare l'identità di altri protagonisti della rete di protezione del boss e curato con maniacale attenzione la sua sicurezza.

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