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17 Aprile 2023

Emanuela Orlandi: Papa Francesco, su Woytila “illazioni offensive e infondate”

Il Papa, nel Regina Coeli ha affermato: «Wojtyla è oggetto di illazioni offensive e infondate». Difesa che Orlandi, a poche ore di distanza, ha definito giusta

"Illazioni offensive e infondate". Papa Francesco non usa mezzi termini con Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela Orlandi scomparsa nel giugno 1983 dalla Città del Vaticano. Orlandi, nell’ultima puntata di DiMartedì, su La7, aveva adombrato un possibile coinvolgimento di Papa Giovanni Paolo II nel caso, suggerendo addirittura delle "notti brave" di Wojtyla a Roma. Accuse di condotte immorali che hanno fatto infuriare Bergoglio, a cui risponde lo stesso Orlandi: "E' giusto che Papa Francesco abbia difeso Wojtyla dalle accuse fatte attraverso un audio reso pubblico lo scorso 9 dicembre. Per questo motivo ho deciso di depositare quell'audio al promotore di giustizia Alessandro Diddi, lo scorso 11 aprile affinché convocasse Marcello Neroni, autore di queste accuse", scrive sul suo profilo Facebook.

 

Ecco chi è il “socio” della banda della Magliana che accusa il Vaticano per  il rapimento di Emanuela Orlandi

 

Al talk show di Giovanni Floris, il fratello della cittadina vaticana scomparsa nel 1983 aveva detto che Giovanni Paolo II «ogni tanto usciva di sera e andava in giro con due suoi amici polacchi. Secondo qualcuno non andava certo a benedire delle case». Oggi torna su quelle parole, rendendo nota finalmente la fonte dei sospetti da lui riportati. «Ho deciso di depositare l’audio reso pubblico il 9 dicembre al promotore di giustizia Alessandro Diddi, lo scorso 11 aprile, affinché convocasse, Marcello Neroni, autore di queste accuse», ha detto Orlandi.

 

Wojtyla, lo scudo di Francesco - La Stampa

 

Neroni è l’ex testaccino della Banda della Magliana, uomo di De Pedis, che ha raccontato al blog Notte Criminale di conoscere le circostanze scabrose del rapimento di Emanuela Orlandi. Il suo racconto insiste sul presunto ruolo del Vaticano e di Giovanni Paolo II nel caso. «Certamente non può spettare a me dire se questo personaggio abbia detto il vero oppure no – prosegue il fratello di Emanuela Orlandi sul suo profilo Facebook -. Diddi ha accolto questa mia richiesta , insieme alle altre, promettendo che avrebbe scavato a fondo ogni questione, compresa questa». «Io, tantomeno l’avvocato Sgrò – aggiunge Pietro Orlandi -, abbiamo mai accusato Wojtyla di alcunché come qualcuno vorrebbe far credere. L’unico nostro intento è quello di dare giustizia a mia sorella Emanuela e arrivare alla verità qualunque essa sia». Soltanto ieri si era appreso da fonti vaticane che Laura Sgrò, l’avvocata di Orlandi, aveva fatto appello al segreto professionale per rifiutarsi di riferire da chi il suo assistito avesse raccolto le voci sulle presunte “strane abitudini” di Papa Wojtyla. L’assurdità di questo caso è che si presti attenzione a delle calunnie così volgari su Papa Giovanni Paolo II da parte di un delinquente come Neroni, membro riconosciuto e condannato della banda della Magliana.

Redazione sintony.it