Vittorio Sgarbi non finisce mai di stupire. Il vulcanico sottosegretario alla Cultura, che ha trascorso qualche giorno in Sardegna per il ponte pasquale, ha deciso di candidarsi a sindaco di Arpino, 6700 anime in provincia di Frosinone, la terra che diede i natali a Marco Tullio Cicerone e al condottiero romano Gaio Mario, rinunciando alla candidatura, sempre come sindaco, in quel di Sutri, altro comune laziale di 6600 abitanti in provincia di Viterbo. Le elezioni per il sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale si terranno il 14 e 15 maggio prossimi.
Il critico d'arte forse puntava al bis a Sutri, dove sarebbe stato sostenuto dalla sua lista civica e dalla Lega. Così facendo, però, si sarebbe trovato contro Matteo Amori, il candidato di Fratelli d'Italia e Forza Italia, vicino a Casapound, che lo stesso Sgarbi avrebbe definito fascista e impresentabile. E per evitare tensioni nella maggioranza avrebbe virato su Arpino.
"Sarebbe una contraddizione enorme candidarmi nel momento in cui il Partito della Presidente del Consiglio di un Governo del quale io faccio parte decide di puntare su una persona diversa", aveva detto lo stesso Sgarbi che, però, non ha rinunciato alla fascia, ma ha semplicemente deciso di candidarsi come sindaco altrove.
Ad Arpino Sgarbi sarà appoggiato dall'amministrazione del sindaco uscente, giunto al termine del suo secondo mandato consecutivo. A guidare la lista era previsto Massimo Sera, che ha fatto un passo indietro proprio per permettere a Sgarbi di inserirsi come candidato per diventare primo cittadino.
Se fosse eletto sindaco di Arpino non si tratterebbe della prima volta da primo cittadino per Vittorio Sgarbi, ma la quarta. E’ stato primo cittadino di San Severino Marche (in provincia di Macerata) dal 1992 al 1993, Dal 2008 al 2012 è stato sindaco di Salemi, in provincia di Trapani, Dal 2018 è sindaco di Sutri, in provincia di Viterbo e presto terminerà il suo mandato: ma non è l'unica carica dello storico dell'arte.
Dal 2019 Sgarbi è anche prosindaco di Urbino; dal 2020 "assessore alla Bellezza" del comune di Viterbo e, dallo scorso ottobre, sottosegretario alla Cultura del governo Meloni. Il 13 febbraio scorso, inoltre, è diventato consigliere regionale della Lombardia, ma già era Commissario per le Arti di Codogno; presidente della Fondazione Ferrara Arte, del Mart di Trento, del Mag di Riva del Garda e della Gipsotheca del Canova: tutti incarichi pubblici o relativi a partecipazione pubblica. E presto, a questo già folto elenco di mansioni, potrebbe aggiungersi quella di primo cittadino nel comune del frusinate.
Redazione sintony.it