La Pasqua è una delle festività più importanti dell’anno, segna l’inizio della bella stagione e delle attività all’aria aperta. Feste popolari, sagre di paese, concerti, riti religiosi e processioni sono solo alcuni degli eventi organizzati in questo periodo. Le celebrazioni della Pasqua cominciano la domenica precedente, per ricordare l’entrata trionfante di Gesù a Gerusalemme, che venne accolto dallo sventolio di foglie di palma. In questa giornata non è raro vedere famiglie e bambini che tornano a casa con rami di ulivo benedetto in chiesa (in mancanza delle palme).
Ha inizio così la Settimana Santa durante la quale si svolgono vari riti. Il venerdì Santo è il giorno della Via Crucis: le strade si illuminano di fiaccole e vengono attraversate dalle processioni in cui si ripercorre il processo, il calvario e la morte di Gesù. Il sabato a mezzanotte le campane annunciano la Resurrezione. La domenica è il giorno più importante, si rompe la Quaresima, il lungo periodo di digiuno.
Ecco dove poter vivere l’esperienza dei riti della Settimana Santa e scoprire il ricco patrimonio culturale e religioso della penisola
Il “Venerdi Santo” di Romagnano Sesia - Fin dalle sua prima edizione, nel 1729, il dramma del Calvario rivive lungo le strade di questo borgo medievale in provincia di Novara, che si trasforma in una piccola Gerusalemme.
La Processione del Cristo Morto a Gubbio - Si tiene il Venerdì Santo (7 aprile) e percorre le principali vie cittadine, partendo dalla Chiesa di San Domenico in Piazza Giordano Bruno. Durante il suo passaggio vengono accesi grandi fuochi in alcuni punti del percorso. A dar vita alla processione sono i cosiddetti incappucciati, con tuniche bianche e cappuccio in testa. Ad aprire il corteo quelli che suonano le “battistrangole” (strumenti che provocano un suono di ferraglia), seguiti da quelli che portano il teschio simboleggiante il Golgota e i simboli della Passione. Poi sfilano i simulacri del Cristo Morto e della Madonna Addolorata.
La Morte del Giusto a Loreto - In provincia di Ancona il luogo di culto per eccellenza è la veneratissima basilica della Santa Casa di Loreto, dove il Venerdì Santo si svolge la “La morte del Giusto”, rievocazione storica in costume con centinaia di figuranti e suggestive ricostruzioni sceniche che raccontano i momenti salienti della Passione di Cristo.
La processione del Cristo morto a Ostra - Questo paese nell’entroterra di Senigallia ha una tradizione secolare che si rinnova ogni Venerdì Santo con la processione del Cristo morto che viene accompagnato nelle strade su un catafalco: unica illuminazione le candele dei fedeli in processione, lumini alle finestre delle case e torce lungo le vie.
Le Sacre Rappresentazioni di Mogliano e Tolentino - Il Venerdì Santo il centro di Mogliano (Mc) rivive le ultime ore della vita di Gesù con la rievocazione della Passione: soldati romani a cavallo e fanti compongono la rappresentazione, a cui si aggiunge anche la processione religiosa della Bara del Cristo Morto.
La Via Crucis a Chieti - Fra le più antiche d’Italia, è intimamente legata all’istituzione del sodalizio del Sacro Monte e si tiene il Venerdì Santo (7 aprile). Il corteo muove dalla Cattedrale di San Giustino percorrendo le vie principali del centro storico illuminate da fiaccole accese su tripodi in ferro battuto. Originariamente il corteo era composto da soli tre simboli: uno stendardo in damasco nero, una morte a grandezza naturale e la statua del Cristo Morto. Solo nel 1833 fa la sua apparizione la statua della Vergine Addolorata. I sette “Simboli” o “Trofei” della Passione, risalenti al 1855, raffigurano i momenti della Passione di Cristo: l’Angelo, le Lance, la Colonna con il gallo, il Volto Santo (riproduzione dell’originale conservato a Manoppello), il Sasso, la Scala, la Croce.
“La Madonna che scappa” a Sulmona - Solenne e gioiosa è l’atmosfera che si respira la mattina della Domenica di Pasqua a Sulmona (Aq) in una Piazza Garibaldi affollata per la celebre manifestazione di origine medievale “La Madonna che scappa”, che rievoca la Resurrezione di Cristo con una funzione unica nel suo genere. In uno dei lati della piazza è visibile la statua del Cristo Risorto. Dalla parte opposta, all’interno della Chiesa di San Filippo si trova la Madonna vestita a lutto. I due discepoli di Gesù, San Pietro e San Giovanni, vanno a vicenda a bussare alla porta della chiesa per recarle la lieta novella della resurrezione del figlio. Al terzo tentativo la Madonna esce e percorre con passo incerto e cadenzato la distanza tra la chiesa e il centro della piazza, ancora incredula e sconvolta dal dolore. Giunta a metà della Piazza, riconosce il Figlio risorto che l’attende. A questo punto inizia una corsa sfrenata, durante la quale le cade il mantello nero del lutto, le resta indosso il vestito verde, il colore della primavera, foriera di lieti auspici mentre un volo di colombi si libra nel cielo accompagnato da scoppi di mortaretti.
Il pathos della Settimana Santa in Puglia - È un'atmosfera ricca di suggestioni e carica di pathos quella che caratterizza la Settimana Santa in Puglia. Dal Gargano alla Magna Grecia e il Salento, città e paesi conservano una dimensione autentica del patrimonio di tradizioni legato agli antichi riti che precedono la Pasqua. La curiosità del visitatore diventa stupore ed emozione davanti al mistero dei volti degli incappucciati scalzi, dei lamenti e dei canti religiosi e il suono struggente delle marce funebri eseguite dalle locali bande musicali. Tra le località in cui si celebra la Settimana Santa con riti di grande suggestione ci sono Bitonto, Francavilla Fontana, Grottaglie, Molfetta, Ruvo di Puglia, Gallipoli, Ginosa, Noicattaro, Pulsano, Bisceglie, Galatina, Castellana Grotte, Corato.
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