Una famiglia su quattro, complice una situazione economica complessiva che desta preoccupazioni, teme di avere difficoltà a pagare regolarmente le rate del mutuo nel prossimo anno. È quanto emerge dall'indagine condotta da Nomisma e presentata in occasione dell'evento "SalvaLaTuaCasa - Un'alternativa etica e sostenibile alla liquidazione controllata" organizzato da Esdebitami Retake.
Nonostante i dati relativi all'occupazione registrino il valore più alto da giugno 2019 (23,2 milioni di persone occupate nel 2023), le famiglie italiane si trovano a fare i conti con un costo della vita sempre più alto: a causa della diminuzione del loro potere di acquisto e per fare fronte alle spese necessarie, molte di esse dichiarano di attingere ai propri risparmi per mantenere gli standard di consumo a cui sono abituate. Inoltre, spesso sono costrette a ridurre le spese per acquisti e attività considerate superflue: il 29% evidenzia di aver diminuito in modo significativo le spese per il tempo libero, il 27% quelle per le attività culturali e il 21% per lo sport.
Uno scenario inasprito anche dall'impennata dell'inflazione e dei costi dell'energia che hanno fatto crescere il timore di 3 famiglie su 10 di non arrivare alla fine del mese e di non riuscire ad accantonare una parte di reddito come risparmio anche per far fronte a future esigenze.
La survey Nomisma evidenzia come il 65% delle famiglie si sia sentito abbastanza o molto preoccupato nell'ultimo anno, mentre il 53% si è trovato a gestire situazioni di ansia. La difficile congiuntura accresce inevitabilmente anche le difficoltà delle famiglie nel far fronte regolarmente al rimborso delle rate. Nello specifico, il 4% dei nuclei intervistati ha dichiarato di avere accumulato ritardi seppur lievi, mentre il 13% è riuscito a pagare le rate mensili con qualche difficoltà, ad esempio comprimendo altre voci di spesa. Al pagamento del mutuo per l'abitazione si sommano anche le rate di altri finanziamenti sostenuti per l'acquisto a rate di beni e servizi, quali automobili o elettrodomestici, prestiti di liquidità, apertura di credito in conto corrente o prestiti con carta di credito revolving che coinvolgono all'incirca la metà delle famiglie italiane. In caso di difficoltà economiche, le famiglie cercano la solidarietà in primis della propria rete familiare e amicale (nel 76% dei casi) ma si rivolgono anche a operatori finanziari (37%), enti comunali e istituzioni (27%), realtà di volontariato (25%) e alla propria realtà lavorativa (8%).
Nel complesso, il 36% degli intervistati è concorde nel dire che la situazione economica della propria famiglia è lievemente peggiorata nell'ultimo anno, mentre per il 9% è nettamente peggiorata. Anche guardando al futuro, in questa fase di grande incertezza e complessità gli italiani non sembrano particolarmente fiduciosi tanto che il 35% prevede una situazione economica in ulteriore peggioramento. Alla luce di questo, il 21% degli intervistati ritiene con ogni probabilità di potersi trovare in difficoltà nei prossimi 12 mesi nel rimborsare la rata del mutuo, e per il 3% questa è una cosa certa.
L'indagine di Nomisma ha offerto anche una fotografia del mercato dei mutui evidenziando come in questa fase gli strumenti a supporto della liquidità delle famiglie abbiano svolto un ruolo di fondamentale importanza. Negli ultimi anni, a una rischiosità estremamente limitata generata da valori eccezionalmente bassi dell'Euribor nonché da politiche di erogazione finalizzate a contenere il pericolo di sovraindebitamento si sono aggiunte le moratorie emanate nel periodo pandemico di cui hanno usufruito quasi 1,5 milioni di famiglie.
Redazione sintony.it