Sono oltre 11mila (11.425) le aziende agricole guidate da donne in Sardegna che rappresentano oltre il 24 per cento del totale. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti Sardegna sui dati del censimento 2021 in occasione della festa delle donne dell’8 marzo. La presenza femminile in campagna cresce in percentuale confermando il trend emerso già neI precedente censimento.
Nel 2000, infatti, rappresentavano il 19,8 per cento del totale delle aziende agricole sarde, mentre nel 2010 erano passate al 23,9%, divenute il 24,3 nel 2021. A livello nazionale le aziende agricole al femminile rappresentano il 28% del totale delle imprese.
“Le donne stanno interpretando al meglio le opportunità offerte dalla legge di Orientamento del 2001 – afferma la responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa Sardegna Elisabetta Secci che guida anch’essa una fattoria multifunzionale
-. La presenza femminile, infatti, è cresciuta soprattutto nelle nuove attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, gli agriasili, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici ma anche nell’agricoltura di precisione e a basso impatto ambientale fino nella presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica oltre che nell’agriturismo. Le aziende multifunzionali sono anche quelle che stanno affrontando e resistono meglio alla crisi economica”.
In Italia, secondo la classifica stilata dall'Osservatorio per l'imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, le imprese guidate da donne in agricoltura entrano a sorpresa nella top five dei settori con il più alto tasso di femminilizzazione, dopo i servizi vari, la sanità, l’istruzione e la ristorazione.
Le donne che hanno scelto l’agricoltura – evidenzia la Coldiretti – dimostrano capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità.
Emanuele Concas