E’ un “settore”, quello del furto d’auto, che non poteva non adeguarsi alla ripresa della criminalità dovuta alla pandemia. Con l’aumento di scippi, furti e rapine su strada, torna alla ribalta delle cronache anche il furto d’auto. Con l'allentarsi della crisi pandemica tornano infatti a colpire i ladri d'auto, che per la metà dei furti puntano ormai sui SUV. A segnalare il riacutizzarsi del fenomeno, tornato nel 2022 vicino ai livelli pre Covid del 2019 (+4% rispetto al 2021), è LoJack, la società americana specializzata nei servizi telematici e nel recupero di veicoli rubati che ha oltre 400.000 dispositivi installati su auto in circolazione in Italia.
Stando al report 2023 dell'Osservatorio di LoJack, la percentuale di SUV sul totale dei veicoli rubati ha raggiunto il 47%, contro il 33 % di tre anni fa. Basta infatti scorrere la classifica delle prime cinque auto più rubate per trovare tre SUV/crossover. Secondo questa analisi la fine dei vari lockdown e l'allentarsi dei relativi controlli da parte delle forze dell'ordine avrebbero determinato una ripresa della libera circolazione e dei flussi turistici che hanno portato a una ripresa delle attività criminali come quella dei furti d'auto. Ma la regina delle auto rubate è sempre lei, da 40 anni sulla cresta dell’onda: la Fiat Panda.
Secondo i dati LoJack i modelli più rubati nel 2022 vede al primo posto la Fiat Panda che è anche da anni l'auto più venduta d'Italia, seguita un po' a sorpresa dalla Toyota RAV4 e poi da Fiat 500, Fiat 500X e Jeep Compass. Ecco la classifica:
Così spiega Sandro Biagianti, Direttore Sicurezza LoJack:"Il 2022 ha segnato un vero e proprio ritorno alla normalità anche nella nostra lotta contro i furti di auto. Come emerge anche dai dati del nostro Osservatorio, questo business criminale ha ripreso vitalità e il particolare focus sui SUV conferma anche la capacità delle organizzazioni criminali di seguire le evoluzioni del mercato e sfruttare al meglio la connettività dei mezzi anche per sottrarli in pochi secondi, senza lasciare tracce. Lo scorso anno, grazie alla nostra tecnologia e all’intervento sul campo del nostro team al fianco delle Forze dell’Ordine abbiamo contribuito al recupero di circa 2.250 auto per un valore di oltre 106 milioni di euro”.
Interessante è notare come nove furti su dieci si concentrano in sole cinque regioni italiane, con in testa la Campania a quota 33% del totale, Lazio al 24%, Puglia al 21%, Lombardia al 12% e Sicilia al 2%. A seconda delle aree geografiche cambia poi il modo di agire dei ladri d'auto, le tipologie di veicoli rubati e anche gli sbocchi di queste attività criminali: al Centro-Nord, in particolare a Roma e Milano, i SUV sono ormai la maggioranza dei mezzi rubati, destinati alla rivendita in Italia o al trasporto in Paesi dell'Europa dell'Est. Particolarmente praticata in queste zone è la sottrazione del mezzo con strumenti hi-tech come la clonazione della chiave, senza effrazione e in pochi secondi.
In Campania le auto più rubate sono invece le piccole e le utilitarie, rubate col sistema del "cavallo di ritorno", ovvero restituite al proprietario dietro pagamento di un riscatto. In Puglia il furto alimenta il mercato nero dei pezzi di ricambio, con "spogliate" in vere e proprie centrali di smontaggio in capannoni o strutture improvvisate nelle campagne pugliese. Se non si riesce a recuperare la macchina entro le 12 ore successive al furto, a essere trovata è spesso solo la carcassa del veicolo.
Tra le novità registrate lo scorso anno anche la crescita dei furti di vetture ibride ed elettriche, spesso sottratte per ‘recuperare’ e rivendere sui mercati paralleli i pacchi batteria, i cui costi incidono in modo significativo sul valore della vettura".
Redazione sintony.it