Lapadula croce e delizia. Il Cagliari pareggia 1-1 a Bari e proprio il bomber peruviano è il protagonista assoluto del match: prima sblocca la gara con il decimo gol in campionato, poi nella ripresa lascia i suoi in dieci. Bari che raccoglie i frutti della superiorità in pieno recupero, pareggiando grazie al rigore trasformato da Antenucci. 

Ranieri stupisce tutti cambiando modulo: dalla difesa a tre a quella a quattro, con Zappa e Obert sugli esterni e con Dossena e il ritrovato Goldaniga in mezzo. Conferma per Mancosu nelle vesti di trequartista alle spalle dell'intoccabile Lapadula e di Zito Luvumbo, preferito a Prelec. E proprio da un'iniziativa di Mancosu nasce il vantaggio rossoblù dopo un minuto e mezzo di gara: traversone del sardo per Lapadula, che sguscia fra i difensori pugliesi e di testa batte Caprile. La difesa barese dorme, ma il bomber rossoblù dimostra un opportunismo e un senso della posizione degni dei grandi "nove". Dopo il vantaggio, i rossoblù possono gestire e sono protagonisti di un primo tempo perfetto dal punto di vista difensivo: Cheddira e compagni non riescono mai a rendersi pericolosi dalle parti di Radunovic. 

La musica però cambia nella ripresa: il Bari sembra più vivo e prova a pungere. Makoumbou sfiora il 2-0 con una conclusione dal limite che fa la barba al palo, però poi sono i padroni di casa a gestire la gara. E la situazione si complica al 56', quando Lapadula lascia i suoi in dieci rimediando il secondo giallo della partita per aver saltato a braccia larghe su Vicari. Ranieri ridisegna la squadra: fuori Mancosu e Luvumbo, dentro Millico e Prelec. Scelta coraggiosa, ma necessaria se non ci si vuole chiudere troppo. Il Bari però si fa sempre più incalzante e pericoloso: prima Benali, poi Cheddira non trovano lo specchio. I padroni di casa aumentano la pressione e pareggiano proprio nell'ultimo minuto di recupero: Makoumbou arriva in ritardo su Maiello, dal dischetto Antenucci non sbaglia.

Doccia fredda per i rossoblù, che avevano difeso col coltello fra i denti e in inferiorità numerica quel minimo vantaggio. Due punti persi proprio all'ultimo, ma dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno: la squadra sembra sempre più vicina a quello che vuole Ranieri e il campionato ha ancora tanto da dire. A cominciare dalla trasferta di Venezia in programma sabato prossimo.

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