Non c’è pace per Elon Musk dopo il referendum tra gli utenti di Twitter che lo hanno sonoramente bocciato come Ceo del social network dell’uccellino azzurro.
Da quando l’eccentrico finanziere ha preso il controllo di Twitter nello scorso ottobre sarebbero circa 500 gli inserzionisti pubblicitari che avrebbero messo in pausa i loro post sponsorizzati sulla piattaforma, causando al social network una flessione delle entrate del 40%.
A riferirlo, citando alcuni report, è il Guardian che aggiunge anche sia proprio la politica di cambiamenti imposti da Musk a causare il crollo della pubblicità.
Intanto la sede di San Francisco avrebbe perso il suo simbolo, la statua dell’uccellino perchè è stata venduta all’asta, secondo alcune fonti per oltre 30mila dollari, insieme ad altri oggetti.
Non solo la crisi delle entrate pubblicitarie che ha fatto segnare un crollo rispetto agli stessi giorni dello scorso anno, Twitter – spiega sempre il Guardian citando il Financial Times – dovrà effettuare pagamenti per circa 13 miliardi di dollari entro fine mese.
Una cifra importante tanto che Musk sta valutando la vendita delle sue azioni Tesla per trovare i fondi necessari e non rischiare una crisi che potrebbe portare anche al fallimento del social network.