Ci si innamora tre volte, non due e non quattro: precisamente tre. Tuttavia, noi siamo convinti di poter cadere ai piedi di una persona più e più volte, tanto da pensare di essere innamorati ma restiamo ignari del fatto che quello, in molti casi non è amore vero. D’altro canto, in amore, c’è una sola ed unica regola, ed è la seguente: non ci sono regole.
Nonostante ciò, la scienza ci viene incontro e dice che nella vita possiamo innamorarci veramente solo e soltanto tre volte: così sembrerebbero poche, ma in realtà non è così perché in queste tre occasioni, il nostro cuore batte più forte.
La prima volta ci si innamora da giovani, un amore fatto di sogni, di incanto: è il primo amore, il più genuino, ma allo stesso tempo il più pericoloso e, certamente il più immaturo.
La seconda volta in cui ci “cuociamo”, affrontiamo invece l’amore complicato, quello drammatico, tempestoso. Facciamo riferimento a quell’amore che ci fa soffrire, tra sentimenti contrastanti: in cui emozione e razionalità sono in netta battaglia l’una contro l’altra. Il frutto di questo sentimento, dovrebbe essere una nuova consapevolezza della propria persona.
L’ultimo vero amore è quello inatteso, o più precisamente quello inasperato. È l’amore maturo, sereno, quello delle certezze, ma anche delle inevitabili mediazioni. È l’amore duraturo, quello del: “non ho voglia di perdere tempo”, fatto di consapevolezza e di persone, che dopo aver fatto le proprie esperienze, sono consce di cosa vogliono, cosa fare e, soprattutto in quale direzione andare.
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