Solo una piccola parte della tredicesima sarà riservata dagli italiani ai regali natalizi: la maggior parte, invece, sarà impiegata in spese per la casa, tasse e bollette. Lo rivela un'indagine sui consumi di Natale 2022 realizzata da Confcommercio-Imprese per l'Italia con il contributo di Format research.
Secondo lo studio, tra coloro che percepiscono la tredicesima, quasi un terzo la userà per affrontare spese per la casa e la famiglia, il 24% la conserverà, il 19,2% la userà per pagare tasse e bollette e solo il 14,5% la utilizzerà per acquistare i doni natalizi.
L’insieme di consumatori, convinti di spendere meno di 300 euro rimane stabile rispetto all’anno scorso, mentre diminuisce leggermente il numero di chi spenderà oltre 300 euro. In percentuale, precisa l’indagine, il 64% spenderà tra 100 e 300 euro, mentre 1 consumatore su 3 non supererà i 100 euro.
Al di là dei regali rivolti al proprio nucleo familiare, il 50,3% degli italiani farà regali ad amici e conoscenti, e ad acquistarli saranno prevalentemente i consorti in coppia.
Per il Natale 2022 aumentano gli acquisti nei negozi vicini, e diminuiscono, per la prima volta dal 2009, quelli su Internet. Nonostante ciò, il web continua ad essere il canale preferito, anche se registra una flessione: tra i canali di acquisto la quota passa al 64,6%, dal 69% del 2021 e 67,5% del 2020.
Gli acquisti nei negozi di vicinato salgono invece dal 42,5% al 45%, segno, secondo Coldiretti, che gli italiani, passata l'emergenza pandemica, stanno riscoprendo la bellezza dello shopping.
Intanto, le associazioni dei consumatori hanno messo in evidenza la loro preoccupazione per i rincari, ora che l’Istat ha pubblicato i dati definitivi sul tasso d'inflazione. Il Codacons stima + 612 milioni di euro solo per cibi e bevande nel corso delle prossime festività: "Tra i prodotti più utilizzati per le preparazioni di cibi e pietanze natalizie e che hanno subito aumenti consistenti troviamo il burro (+41,2%), l'olio di semi (+51,4%), la farina (+23,6%), le uova (+21,7%), il riso (+35,4%), la pasta (+23,6%) il pane (+16%)”, analizza il Codacons. “Mettere la carne in tavola a Natale costerà in media il 10,5% in più, con punte del +18% per il pollo, mentre per un pranzo a base di pesce la spesa sale in media del 10%. La verdura aumenta del 15,2% con punte di oltre il 19% per insalata e cavoli; le arance costano il 13,3% in più. Per i dolci occorre mettere in conto una maggiore spesa del 49,6% per lo zucchero, e anche brindare costerà di più: il vino rincara del 6%, i liquori salgono del 5,5% e lo spumante segna +7,3%. A parità di consumi il cenone della Vigilia e il pranzo di Natale, insieme al cenone e pranzo di Capodanno, costeranno agli italiani complessivamente 612 milioni di euro in più rispetto alla spesa sostenuta nel 2021"
@Redazione Sintony News