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16 Dicembre 2022

Scarlett Johansson e la sessualizzazione a Hollywood: “Pensavo che la mia carriera fosse finita”

L'attrice Scarlett Johansson ha rivelato di come all'inizio della sua carriera a Hollywood fosse stata formata per essere un’attrice bomba sexy

Scarlett Johansson in un episodio del podcast Table for Two with Bruce Bozzi ha rivelato di essere stata formata per essere un’attrice bomba sexy. Racconta di come agli inizi della sua carriera si è ritrovata continuamente a interpretare l’oggetto del desiderio maschile in modo da farsi strada nel mondo delle celebrità hollywoodiane. I film di riferimento in particolare sono stati: “La ragazza con l’orecchino di perla” (2003), “Lost in translation – L’amore tradotto” (2003) e “Mach Point” (2005).

“Quando feci La ragazza con l'orecchino di perla e Lost in Translation avevo 18, 19 anni, stavo diventando donna e stavo imparando a conoscere la mia identità sessuale e la mia sensualità. In un certo senso sono stata come formata ad essere ciò che viene definita un'attrice bomba sexy. Interpretavo l'altra donna e l'oggetto del desiderio e mi sono trovata come messa alle strette in questo posto. Non riuscivo a venirne fuori". Poi ha ricordato anche del suo ruolo di Vedova Nera in "Iron Man 2" (2020) che inizialmente era stato concepito come sottosviluppato e ultra sessualizzato e che lavorando con il regista e la Marvel poi è stato rivisto.

Questa costante iper-sessualizzazione di lei a Hollywood la portò a pensare che la sua carriera fosse finita. “È facile osservare una carriera simile da lontano e dire: 'Sta andando alla grande'. Ma quelle fiamme sono veloci e si spengono, e dopo le opportunità svaniscono. È stato un dilemma interessante e bizzarro in cui trovarsi, ma alla fine ci ho lavorato e ho avuto modo di ritagliarmi un posto in altri progetti e a lavorare con grandi cast”.

 

@Redazione Sintony News