Un messaggio vocale indirizzato ai vertici della Nazionale per comunicare la sua scelta di lasciare temporaneamente l’incarico di Capo Delegazione della Nazionale. Si continua a parlare di Gianluca Vialli e della sua malattia. Un tumore al pancreas, riscontrato nel 2017. Un male che lo costringe a lasciare il suo incarico. Almeno questo è ciò che gli hanno suggerito gli oncologici, e ciò che lui ha fatto sperando di tornare presto più forte di prima. Il Corriere della Sera decide di pubblicare ciò che ha riferito, attraverso l’audio, Gianluca Vialli alla Nazionale. 

Non è un nemico da guadare negli occhi ma un "compagno di viaggio di indesiderato" con il quale – suo malgrado – convivere nella speranza che un giorno, prima o poi, "si stanchi e mi lasci vivere serenamente".

"Devo aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia". Per adesso quindi la sua collaborazione con gli Azzurri si interrompe. Ma "spero in modo temporaneo", dice Vialli. Ora parla di "utilizzare tutte le energie psicofisiche" per procedere nel lungo percorso iniziato nel 2017.  "Non sto combattendo una battaglia – ha chiarito in passato – perché non credo che sarei in grado di vincerla. Il tumore è un avversario molto più forte di me".

"Gianluca è sempre stato il più forte di tutti non solo sul campo ma anche con le parole – è il commento di Ravanelli-. È stato chiarissimo anche stavolta, nel suo messaggio… questo non è un addio alla Nazionale, ma solo un momento di sospensione".

Per adesso non verrà sostituito, quel posto resterà ancora vacante e non sarà affidato ad altri: ne assumerà "l'interim" il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina.

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