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8 Novembre 2022

Van Gogh imbrattato: aperta un'indagine per le due attiviste

Il quadro di Van Gogh è stato imbrattato con della salsa di pomodoro da due attiviste. È in corso un'indagine

Un gesto che non poteva passare inosservato, soprattutto per la Procura di Roma, la quale ha dato il via alle indagini accogliendo nel registro degli indagati le due attiviste del movimento ambientalista Ultima Generazione, che lo scorso venerdì, hanno imbrattato con della zuppa di verdure il quadro “Il seminatore” di Van Gogh, esposto a Palazzo Bonaparte. Fortunatamente, il quadro era coperto da un vetro.

A Roma zuppa di piselli gettata su un quadro di Van Gogh - DIRE.it

Alle due attiviste è stata attribuita un’accusa pesante: reato di “deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”. Per chi commette questa tipologia di illecito, rischia fino a cinque anni di reclusione.

Con la formale apertura del fascicolo, gli inquirenti devono verificare se l’azione dimostrativa abbia provocato danni all’opera. Pare, a seguito di una prima perizia, che non siano stati recati danni alla tela. Non è andata così per la cornice, la quale ha subito lievi danni. Questo l’aspetto da valutare per i magistrati, necessario per far scattare l’accusa.

Le attiviste e gli attivisti di Ultima Generazione non sembrano essere preoccupati dall’inchiesta aperta dalla procura.

Un attivista appartenente al movimento si è espresso così: “L’indagine non ci interessa e andiamo avanti perché vogliamo evidenziare le responsabilità dei veri criminali”.

Sull’episodio è intervenuto ieri, lunedì 7 novembre, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “Si tratta di atti di vandalismo assolutamente deprecabili, che tra l’altro vanno contro anche quelle che sono le loro presunte finalità, perché nel concetto di natura da preservare noi dobbiamo ricomprendere quelle opere che sono frutto dell’ingegno dell’umanità”.

Il movimento Ultima Generazione non la pensa nella stessa maniera: considera il gesto manifestazione di un amore profondo per la vita e per l’arte, le quali possono essere tutelate solo grazie ad un tempestivo intervento dei Governi.

Gli attivisti hanno cercato di giustificare il loro gesto spiegando: “Le azioni di non violenza sono il risultato dell’inerzia del governo italiano sul fronte climatico. È controverso che a preoccupare maggiormente sia il vetro sporco di un quadro piuttosto che il nostro futuro sporcato dalle conseguenze del collasso eco-climatico: non sarà possibile tutelare il patrimonio culturale del cambiamento climatico, perché questo governo non sta facendo nulla per fermarlo”.

Varie le richieste degli attivisti: interruzione immediata delle riaperture delle centrali a carbone dismesse e l’eliminazione del progetto riguardante le nuove trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di gas naturale; incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 GW entro l’anno, e la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro nel campo dell’energia rinnovabile.

Sono in corso ulteriori aggiornamenti sul caso.

@Redazione Sintony News