Non chiamatela granita, è simile, ma ha una storia alle spalle e uno dei dettagli che la contraddistinguono dalla granita è il fatto che il ghiaccio va tritato grossolanamente. È la bevanda trend dell’estate e si chiamata Grattachecca. I suoi ingredienti sono: ghiaccio tritato (appunto, grossolanamente) con l’aggiunta di vari tipi di sciroppo, tra cui menta, orzata, limone, latte di mandorla oppure tamarindo, amarena e limone. Il tutto talvolta viene arricchito da pezzi di frutta tropicale come cocco e cedro. A livello di preparazione, inoltre, è importante lasciar riposare il tutto per un breve lasso di tempo. E si può anche aggiungere il gin.
La sua nascita risale ai tempi dell’antica Roma. “Gratta, gratta Checca”: con queste parole un marito chiedeva alla propria moglie di grattare la “checca”, ovvero il blocco di ghiaccio recuperato sui monti e conservato sotto terra, per preparare la famosa “grattachecca”. Da qui nasce il nome “Grattachecca”.
La bevanda rinfrescante di origine romana conquista i cuori e i palati di tutta Italia e a seconda della provincia di riferimento viene chiamata in un modo diverso.
Varia il nome, ma non la ricetta. Secondo Treccani quello corretto è “ghiacciata”, anche se a volte viene denominata “granatina”, a Napoli la chiamano “rattata” o “cazzimbocchio”, a Palermo “grattatella”, a Bari “grattamarianna” e in Calabria “scirubetta”.
La grattachecca è apparsa addirittura in una domanda di logica dei test d’ammissione per le professioni sanitarie all’Università La Sapienza.
@Monica Magro