News

Attualità
25 Luglio 2022

All'Isola d'Elba ritrovate carcasse di squali e razze sui fondali

Legambiente: "E' l'avvertimento di qualche pescatore"

Sui fondali dell’Isola d’Elba, sono stati ritrovati i corpi senza vita di squali e razze, proprio in corrispondenza di vari punti in cui è consentita l’immersione subacquea. La denuncia di Legambiente Arcipelago Toscano, punta il dito contro la pesca selvaggia. Potrebbe trattarsi “dell’avvertimento da parte di qualche pescatore, che con queste azioni non fa certo del bene alla sua categoria”.

È ormai da giugno che i centri di immersione della zona trovano squali e razze sui fondali. Come spiega Legambiente, “gli episodi sono cominciati probabilmente in seguito all’installazione delle boe per l’attività diving finanziati dal progetto Interreg EcoStrim. Le boe sono state posizionate sui punti di immersione per permettere ai diving center di ormeggiare senza dare fondo alle ancore, proteggendo in questo modo i fondali e limitando anche l’attività di pesca negli immediati dintorni”.

Non solo. Secondo Legambiente, a causare qualche malumore è anche “la scoperta di un’ordinanza ancora attiva relativa al relitto dei dolia”, ossia di giganteschi contenitori di terracotta dell’antichità, “che interdice tutte le attività nella zona di punta del Nasuto, compresa l’immersione”. Ciò “potrebbe aver causato l’avvertimento da parte di qualche pescatore che, con queste azioni, non fa certo del bene alla sua categoria”. 

“Siamo certi – insiste Legambienteche questi avvertimenti provengono da un ridottissimo gruppo di persone che ancora pensa al mare come a una proprietà di cui possono disporre solo loro e non come un bene comune che va gestito, conservato e valorizzato per permettere anche alle generazioni future di godere dei suoi frutti e delle sue bellezze, per fare in modo che anche in futuro all’Elba ci siano pesca e pescatori”.

 

@MorenoPisano