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14 Maggio 2022

Gran Bretagna: definire un uomo calvo è una molestia

Fare riferimento alla calvizie di un uomo sul posto di lavoro è una molestia sessuale che equivale a commentare le dimensioni del seno di una donna, la decisione in Gran Bretagna

Attenzione come vi esprimete, anche se per voi un termine non è utilizzato in maniera dispregiativa potrebbe addirittura essere una molestia sessuale.
 

Il riferimento è legato alla definizione di “calvo” nei confronti di un uomo. Succede in Gran Bretagna dove Tony Finn, un elettricista che ha lavorato per 24 anni per la ditta British Bung Company con sede nel West Yorkshire, ha presentato un ricorso contro la sua azienda prima di essere licenziato un anno fa. Finn ha dichiarato di essere stato vittima di molestie sessuali legate ad alcuni commenti poco piacevoli sulla sua calvizie. Tanto che, secondo quanto riferisce l’elettricista, durante una discussione avvenuta nel 2019, il supervisore della fabbrica Jamie King si è rivolto all'elettricista definendolo "calvo" e aggiungendo definizioni scurrili.

L’ultima parola è spettata al tribunale del lavoro. È stato chiesto di stabilire se chiamare qualcuno con l'appellativo di "calvo" sia o meno una molestia sessuale. 

"A nostro giudizio - hanno affermato - c'è una connessione tra la parola 'calvo' da un lato e una caratteristica tipica del sesso dall'altra". 

L'avvocato dell'azienda ha obiettato che anche le donne possono essere pelate ma per i giudici "la calvizie è molto più prevalente negli uomini rispetto alle donne". "Lo troviamo intrinsecamente legato al sesso", hanno concluso.

E quindi, la legge ha sostenuto le accuse di Finn di molestie sessuali e di licenziamento ingiusto. La giuria fisserà a breve l'entità del risarcimento.

 

@Monica Magro