Una dedica speciale quella di Antonio Capuano che ha ricevuto il David Speciale durante al 67esima edizione dei David di Donatello. A consegnarglielo Paolo Sorrentino. E Capuano ha deciso di dedicare la prestigiosa statuetta alla moglie Willy, di origine olandese che è deceduta:
“Ringrazio tutti, non capisco perché applaudiate, non me lo merito. Ringrazio Piera e veramente tutti i componenti dell'Accademia, uno a uno. Il premio lo dedico alla mia ragazza che non c’è più”.
“Antonio è un maestro di libertà e vitalità, il suo cinema è un ritratto di vitalità. Gli sono molto grato, lui mi ha assunto la prima volta quando ero ragazzo, in 3 secondi, senza che ce ne fosse un motivo valido. Non avevo mai lavorato prima, gliene sarò per sempre grato”, ha detto Sorrentino consegnando il prestigioso riconoscimento a Capuano.
Regista, scenografo e accademico italiano, Capuano ha 82 anni. La sua prima esperienza professionale arriva nel 1991 con il lungometraggio "Vito e gli altri" con il quale vince il premio della Settimana della Critica al Festival di Venezia. Qualche anno dopo con "Pianese Nunzio, 14 anni a maggio", il regista ottiene un grande successo. Nel 1998 firma la regia di "Polvere di Napoli" insieme a Paolo Sorrentino a cui segue il film del 2001 "Luna rossa", con il quale ottiene la nomination al Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, mentre è con "La guerra di Mario" che nel 2006 ottiene il premio della critica ai David di Donatello. Tra gli altri titoli più conosciuti si ricordano "L'amore buio", "Achille Tarallo" e "Il Buco in testa" del 2020. Nel 2022 riceve, quindi, il David Speciale alla Carriera.
Sua moglie Willy l'ha conquistata in estate, mentre lavorava come bagnino per mantenersi durante i suoi studi. Lo racconta al Corriere: "C’era una ragazza olandese bellissima che adocchiavano tutti. Io attirai la sua attenzione con dei tuffi. Uscendo dall’acqua la salutai, lei mi sorrise. E’ mia moglie. È un tasto che mi commuove".
@Monica Magro