E' stato ritrovato un autografo inedito di Giacomo Leopardi, databile al 1814, scritto quando aveva 16 anni nella sua Recanati. Il manoscritto giovanile, passato inosservato e inedito per molti anni, è stato intercettato da due studiosi, Marcello Andria e Paola Zito, che dal 1986 si occupano del cospicuo fondo leopardiano conservato nella Biblioteca nazionale di Napoli. Alla morte di Leopardi nel 1837, i suoi autografi rimasero in possesso di Antonio Ranieri, amico napoletano del poeta, che li custodì per oltre cinquant'anni. Fu lo stesso Ranieri che dispose il passaggio per lascito testamentario alla Biblioteca nazionale di Napoli, a cui le carte sarebbero pervenute, tuttavia, soltanto al termine di una lunga controversia giudiziaria. "Io e la mia collega Paola Zito dell'università Vanvitelli abbiamo vissuto un'emozione fortissima - spiega Marcello Andria, docente di Storia della bibliografia e metodologia bibliografica all'università di Salerno sulle pagine di La Repubblica - il manoscritto ci ha mostrato il lavoro quotidiano del giovane Giacomo, quell'officina leopardiana che praticava con una grande impegno e forte predilezione per gli autori classici". Il manoscritto è formato da quattro mezzi fogli, ripiegati nel mezzo in modo da ottenere otto facciate, recanti una lunga e fitta lista alfabetica di autori antichi e tardo antichi (circa 160 i lemmi), ciascuno dei quali seguito da una serie di riferimenti numerici (oltre 550 nel complesso).
@Moreno Pisano