Mino Raiola, morto a 54 anni pochi giorni fa, ha lasciato un vuoto nel mondo dello sport. E sarà difficile per i suoi colleghi raccogliere la sua eredità da procuratore. L'agente di Nocera Inferiore era unico nel suo genere perché con grande empatia riusciva a stabilire un feeling unico con i calciatori. Tanto che i più grandi campioni hanno un ricordo di lui eccezionale. In molti lo chiamano "il re dei procuratori" e ora che non c'è più toccherà a due persone in particolare rimettere in moto i suoi affari: il cugino Vincenzo Raiola e l'avvocato brasiliano Rafaela Pimenta. Raiola, nella sua vita lavorativa, faceva riferimento soprattutto a loro. I due quindi si trovano per il momento a doversi occuparsi dei calciatori che militano in Italia, ma all'avvocato potrebbero toccare le questioni più "operative" e burocratiche.
Rafaela Pimenta e Raiola si sono conosciuti in un progetto legato a una scuola calcio nel lontano 2003. Lei, originaria di San Paolo, dopo la laurea è diventata professoressa di diritto internazionale ed è molto riservata, lontano dai social e si muove sempre dietro le quinte. Negli anni è diventata un vero braccio destro per Raiola, del quale è stata anche rappresentante come investitore in una squadra chaiamata Associação Maga Esporte Clube.
Non a caso Raiola aveva deciso di mettere nelle mani di Rafaela Pimenta la gestione di due dei suoi calciatori più preziosi, e al centro di trattative di certo non semplici, ovvero Pogba e Haaland. In questi mesi difficili per Mino, a fare le sue veci, anche negli incontri con le pretendenti al norvegese c'era proprio lei.
@Marzia Diana