News

Attualità
30 Aprile 2022

I test tedeschi bocciano tutti gli oli extravergine d’oliva italiani

Un nuovo test tedesco sull'olio extravergine di oliva "boccia" tutte le referenze italiane (o vendute in Italia) analizzate. Ecco perché

Da De Cecco a Farchioni, il risultato non cambia. Un nuovo test tedesco sull'olio extravergine di oliva "boccia" tutte le referenze italiane (o vendute in Italia) analizzate. La motivazione ? Contengono tracce (ma sempre a norma di legge) di oli minerali e pesticidi.

Il test ha analizzato 19 oli extravergine d’oliva e tutti (tranne uno) sono risultati contaminati da oli minerali, tre non soddisfano i criteri per la classe di qualità “extravergine”. Per questo le valutazioni complessive sono scarse o deludenti.

Spuntano anche i nomi dei marchi: De Cecco, Filippo Berio, Farchioni e Casolare bio Farchioni olii ma anche Primadonna (Lidl). 

Contaminazione da oli minerali a parte, si è riscontrata anche la presenza di tracce di plastificanti o pesticidi (anche in questo caso sempre in livelli bassi ed entro i limiti di legge).

Ecco la spiegazione degli esperti tedeschi:

Gli idrocarburi degli oli minerali sono un gruppo molto ampio di sostanze diverse. Di particolare interesse sono gli idrocarburi aromatici degli oli minerali (MOAH), alcuni dei quali sono cancerogeni. Il laboratorio incaricato ha trovato MOAH in un buon terzo dei prodotti. Raramente i sostenitori dei consumatori come noi, i politici e l’industria sono così d’accordo su questo punto: i MOAH non hanno posto nel cibo. (…) Oltre ai MOAH, critichiamo gli analoghi MOSH. Quasi ogni olio ne è contaminato a vari livelli. I MOSH si accumulano nel corpo: cosa significhi per la salute umana non è ancora del tutto chiaro”.

Sulla rivista si legge che Il carico più alto nel test di MOSH come MOAH è nel Filippo Berio Olio Extravergine di Oliva Classico.

Tra i risultati pubblicati non compare la valutazione relativa ad un olio che invece era stato preso a campione e analizzato dagli esperti tedeschi, quello Bertolli.

Anche quest’olio era uscito male dal test tedesco e i risultati sono stati resi noti in un articolo a parte, dato che il fornitore ha bloccato la pubblicazione sul vero e proprio numero della rivista.

 

@Monica Magro