"Abbiamo pronti circa 1.400 uomini e donne dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, e con ulteriori 2.000 militari disponibili". Lo ha annunciato il premier Mario Draghi nel suo discorso alla Camera sull'invasione russa in Ucraina, specificando che ci sono già "240 uomini schierati in Lettonia insieme a forze navali e velivoli in Romania: queste le forze italiane che prevediamo essere impiegate subito dalla Nato". 

Il premier condanna nuovamente "con assoluta fermezza", dice, "l'invasione, una violazione della sovranità di uno stato libero e democratico, dei trattati internazionali e dei più fondamentali valori europei", "il ritorno alla guerra in Europa non può essere tollerato". 

Parla di questi giorni, Draghi, come dei "più bui della nostra storia europea". E sulle sanzioni "stringenti e incisive", spiega, l'Italia "è in linea con gli altri Paesi dell'Ue". Per quanto riguarda il piano bilaterale è in preparazione "un pacchetto da 110 milioni di euro di aiuti finanziari a Kiev a scopi umanitari e di stabilizzazione", ha aggiunto. Preoccupa intanto l'impatto delle sanzioni sulla nostra economia per l'energia già rincarata: 45% del gas arriva dalla Russia. 

@Marzia Diana