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23 Febbraio 2022

Blanco e Mahmood nudi sulla cover di Vanity Fair

Blanco e Mahmood nudi, censurati da Instagram: ''Violazione in materia di atti sessuali''

Blanco e Mahmood, protagonisti assoluti del nuovo numero di Vanity Fair, da oggi in edicola, si raccontano in 15 pagine di interviste. Le immagini sono state scattate dai due maghi dell'obiettivo come Luigi & Iango. Lo scatto è stato postato dalla nota rivista sulla pagina ufficiale di Instagram, ma la piattaforma social non ha gradito l’artisticità della foto e ha censurato immediatamente, tramite rimozione del post. La rivista ha pubblicato nuovamente la foto censurando il corpo dei cantanti, e scrivendo un lungo sfogo, immediatamente ricondiviso da molti utenti: “La copertina di Vanity Fair è stata rimossa perché, citiamo letteralmente, ‘viola le nostre linee guida in materia di atti sessuali”. Chi lavora con i social sa bene che Instagram ha delle regole tutte sue per far rispettare quello che i nostri nonni avrebbero chiamato buoncostume […] Quello che l’algoritmo di Instagram ignora, però, è che il nudo non è solo un’espressione volgare del corpo, ma anche un mezzo capace di veicolare un messaggio importante come, nel caso della nostra copertina con Mahmood e Blanco, vincitori del Festival di Sanremo, candidati per l’Italia all’Eurovision Song Contest 2022 e icone per milioni di giovani, la libertà di spogliarsi dalle etichette e vivere liberi, rinfrancati, appagati".

Per la musica Blanco ha rinunciato al calcio ("Ero difensore centrale, mi chiamavano 'fabbro'") e agli studi ("Mollare la scuola è una cosa che sconsiglio a chiunque: avere un'istruzione serve davvero"). Poi è arrivato Sanremo, con lui a strattonare e ad abbracciare Mahmood sul palco. "È stato uno sfogo, perché ad Ale voglio bene, ma è un rompicoglioni. Voleva dire: oh, ce l'abbiamo fatta! Poi la gente si è fatta dei viaggi pazzeschi su quel gesto. È vero, è stato un gesto di passione. Anche in un'amicizia c'è la passione". Blanco continua parlando d'amore, nella sua vita: "C'è Giulia, una persona a cui tengo tanto" .

Con Brividi "è passata sia la canzone, sia il contenuto - dice Mahmood -. Mi sembra che anche le persone che hanno apprezzato il pezzo vivano come me i sentimenti, in completa libertà. Il nostro Paese non ha bisogno di sottolineature. O meglio: politicamente il bisogno c'è, c'è sempre. L'omofobia è presente nella nostra società e spero che i principi del ddl Zan diventino realtà il più presto possibile. Mi sono sempre esposto in difesa dei diritti, contro le discriminazioni di genere. Al Festival quest'anno è arrivata una canzone cantata da due cantanti con due storie d'amore diverse, due vissuti diversi. Quando una cosa è naturale, spontanea e scontata alla gente non gliene frega niente: bisogna normalizzare i sentimenti, non ghettizzarli". 

 

 

@Moreno Pisano