A Venezia il conto alla rovescia verso l’avvicinamento è partito. La kermesse si dovrebbe aprire, da calendario, sabato 12 febbraio, per concludersi martedì 1. marzo, “Martedì grasso”, il giorno del gran finale. Dunque tre settimane all’apertura, almeno sulla carta, si una delle manifestazioni veneziane più conosciute e celebri nel mondo. Quindi la domanda dalla laguna è rimbalzata anche a livello internazionale. Risposte certe, per ora, non ce ne sono perchè si sta valutando l’andamento della curva epidemiologica, prima di prendere qualsiasi decisione. Sicuramente non verranno organizzati grandi eventi in piazza, come ad esempio il celeberrimo, e scenografico, volo dell’Angelo mozzafiato dal Campanile di San Marco. A Viareggio la volontà della Fondazione è fare il Carnevale nel periodo più vicino possibile a quello tradizionale, dunque partire per giovedì o martedì grasso (primo marzo). Restrizioni permettendo, ovviamente. Quello delle sfilate settembrine pare invece un esperimento destinato a non ripetersi, e resterà dunque l’eccezione di un anno. Un’altra certezza è la formula: il Carnevale non si farà a sedere, coi posti assegnati, come accaduto durante l’ultima edizione. Con la capienza al completo, e quindi gli 80mila spettatori in Passeggiata, potrebbe essere valutato anche il periodo dopo la Pasqua. La discussione comunque è completamente aperta, e sarà una lunga settimana di incontri. Attraverso il supporto di esperti, in ambito sanitario, proprio in questi giorni la Fondazione sta cercando di prendere informazioni sull’andamento ipotizzato della pandemia e dunque il ritorno della Toscana in zona bianca. Intanto negli hangar il lavoro dei costruttori procede come se il 12 febbraio i carri e le mascherate dovessero uscire. Intanto in Brasile le autorità di Rio de Janeiro e San Paolo cercano di salvare il tradizionale carnevale, che già lo scorso anno era stato annullato a causa del Covid. Contrariamente a quanto annunciato poche settimane fa, le sfilate di carri previste dal 25 febbraio al primo marzo non saranno cancellate, ma solo rinviate al 21 aprile, sperando che nel frattempo l’ondata di contagi (e morti) avrà perso slancio.
@Moreno Pisano