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22 Dicembre 2021

L’Italia vieta gli allevamenti di animali per produrre pellicce

Anche in Italia a partire dal prossimo 1° gennaio sarà vietato allevare animali da pelliccia.

È stato approvato un emendamento alla legge di bilancio che vieta l’allevamento, la riproduzione in cattività, la cattura e l’uccisione di visoni, volpi, cani procione, cincillà e animali di qualsiasi specie per ricavarne pelliccia. «Dal prossimo 1 gennaio l’Italia mette al bando gli allevamenti di animali per produrre pellicce! Una grande vittoria per milioni di animali». È quanto si legge in una nota della Lav. «La Commissione Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento alla Legge di Bilancio 2022 (sintesi di una proposta di Legge della LAV presentata già dal 2011 e rilanciata con ben quattro mobilitazioni nazionali negli ultimi dieci anni), che la LAV ha proposto da diversi mesi anche nell’ambito dei Decreti governativi con misure anti-Covid, e che finalmente è stato accolto», si legge nella nota.

«L’Italia è un Paese più civile, abbiamo messo la parola fine ad una industria crudele, anacronistica, ingiustificabile che non ha più motivo di esistere in una società dove il valore di rispetto per gli animali, in quanto esseri senzienti, è sempre più diffuso – ha dichiarato Simone Pavesi, responsabile Area Moda Animal Free – inizia una nuova epoca di civiltà nella quale i nostri figli avranno difficoltà a credere che un tempo gli animali venivano allevati per poi strappare loro la pelliccia. Il Parlamento e il Governo hanno finalmente posto il sigillo istituzionale ad un cambiamento sociale radicato tra i consumatori italiani ed europei, e le principali aziende globali della moda che hanno fatto proprio e concretizzato questo valore tramite politiche commerciali fur-free». Il provvedimento di divieto di allevamento è il traguardo finale di un percorso avviato in particolare lo scorso anno con l’inizio della epidemia di Coronavirus anche negli allevamenti di visoni allevati per la produzione di pellicce.

 

 

@Moreno Pisano