News

Attualità
1 Novembre 2021

Continua a crescere il costo del cibo e delle materie prime, ecco perché

L'inflazione galoppa e i prezzi dei prodotti alimentari lievitano a dismisura. Il costo della vita torna a crescere.

Risalgono i prezzi delle materie prime agroindustriali, e per il 2022 è attesa volatilità e quotazioni al di sopra delle medie. Ciò accade soprattutto per due motivi: i problemi meteorologici che flagellano gli agricoltori e la ripresa della domanda post covid, con gli effetti negativi della pandemia sulla logistica e sui trasporti. A completare il quadro, la crisi delle materie prime e il caro energia stanno avendo ripercussioni dirette sui prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari, con una moltitudine di rincari che in questi giorni si stanno registrando nei banchi di mercati, supermercati e negozi alimentari.

Tra i prodotti con il maggiore aumento ci sono i costi del caffè, quasi 80% in più da inizio anno, e del latte, in Italia cresciuto del 60% da maggio a ottobre 2021, anche per effetto dei ritardi nelle consegne. Ma la tendenza al rialzo riguarda gran parte del "paniere" alimentare che va dai cereali e grano duro per andare agli oli vegetali, frutta secca, cacao, legumi e zucchero. I rincari sono stati "fotografati" per l'evento online "Commodity Agricole 2022", organizzato da Unione Italiana Food ed Areté sui trend attesi per il 2022 di trenta diverse materie prime agroindustriali.

Non va meglio per uova, latte e derivati con gli aumenti di cereali e semi che hanno determinato rincari sui mangimi che, a loro volta, hanno messo in tensione il comparto uova e latte. I prezzi delle uova sono aumentati del 26% da metà luglio, anche sulla scorta di nuovi focolai di aviaria in Ue. Il prezzo del latte in Italia è invece salito del 60% da maggio a ottobre 2021, anche per effetto dei ritardi nelle consegne, trasmettendo "tensione" anche su burro, polvere di latte e formaggi. Per lo zucchero si registrano difficoltà produttive che hanno determinato un'erosione delle scorte in Europa, con l'esito che dovranno aumentare le importazioni dai mercati internazionali a prezzi più sostenuti: in Italia i prezzi sono passati dai 460 euro per tonnellata di fine 2020 a quotazioni attuali anche superiori ai 600 euro per tonnellata. Per il cacao, infine, ci sono rialzi superiori al 20%