News

Attualità
27 Ottobre 2021

Il referendum sulla caccia ha raggiunto 500mila firme

Come per la richiesta del referendum sulla legalizzazione della cannabis, si registrano ritardi dei Comuni nell’inviare le certificazioni necessarie a procedere al deposito in Cassazione

La proposta di un referendum contro la caccia ha raggiunto le 500mila firme, il numero necessario per richiederne l'indizione su iniziativa popolare. Ma anche questa volta si registrano ritardi da parte dei Comuni che dovrebbero inviare i certificati elettorali dei firmatari al comitato promotore Sì Aboliamo la caccia entro 48 ore dalla richiesta ricevuta. Era già successo un mese fa, con la richiesta di referendum sulla legalizzazione della cannabis, quando a poche ore dalla scadenza, il governo ha varato un decreto con cui prorogava di un mese il termine ultimo per depositare in Cassazione le firme per le campagne referendarie avviate dopo il 15 giugno, proprio come quelle sulla cannabis e sull'abolizione della caccia. Per le richieste di referendum partite prima, invece, il decreto semplificazioni (che ha anche consentito che la raccolta avvenisse tramite Spid) aveva già previsto il 31 ottobre come data ultima.

Dietro alla richiesta di referendum sull’abolizione della caccia, il Comitato ha spiegato che non c’è solo una questione etica riguardante il rispetto della vita degli animali ma anche altri pericoli causati dall’attività venatoria. Secondo Curcio, ogni anno restano ferite o vengono uccise accidentalmente anche persone o animali domestici. C’è poi un problema d’inquinamento causato dal piombo delle cartucce che, sempre secondo quanto afferma il presidente del Comitato, si deposita sul terreno e può arrivare a penetrare le falde acquifere.

 

 

 

@Moreno Pisano