L’ultimo fine settimana di aprile è stato infuocato, sia per quanto riguarda il monologo di Fedez sia per quello di Pio e Amedeo. I tre hanno in comune il tema: la discriminazione. Mentre il cantante italiano, in diretta su Rai 3, ha denunciato pubblicamente i leghisti e si è schierato a favore dell’approvazione del DDL Zan, il duo comico, durante l’ultima puntata di Felicissima sera, ha costruito il proprio discorso sul “politically correct” banalizzando l’importanza di alcuni termini che vengono utilizzati per offendere e discriminare gli individui. Infatti, secondo Amedeo bisognerebbe combattere l’ignoranza di chi discrimina con l’autoironia.
Se da una parte Fedez ha ricevuto il pieno sostegno per le sue parole da artisti, cantanti, politici e celebrità, Pio e Amedeo, invece, hanno diviso il pubblico e hanno creato numerose polemiche.
Durante il Concerto del Primo Maggio, dopo il discorso di Fedez, il cantante Michele Bravi ha voluto rispondere al monologo del duo comico “le parole sono importanti tanto quanto le intenzioni, le parole scrivono la storia, anche quelle più leggere possono avere un peso da sostenere enorme”.
Anche Aurora Ramazzotti ha espresso la sua opinione e si è scagliata contro il duo pugliese, affermando che l'uso di determinate parole ferisce le persone di una certa categoria.
Su questo è intervenuta anche Vladimir Luxuria, amica di Pio e Amedeo, la quale ha affermato “È vero anche che le parole devono essere contestualizzate: una parola è offensiva quando si vuole offendere. Però l'ironia non basta, purtroppo.”