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6 Giugno 2020

La legge ridisegna la scuola del futuro

Un nuovo mondo pronto ad accogliere gli studenti

“Azzolina bocciata”, queste le parole del lenzuolo comparso a Monteitorio. Ieri, più che nell’Aula della Camera, sembrava di essere allo stadio: striscioni e cori, questo il teatrino inscenato dai deputati della Lega per accogliere la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina. Così è stata rinviata la seduta a questa mattina, quando la Camera dei deputati ha infine approvato il decreto scuola: dopo la votazione del Senato avvenuta il 28 maggio, con 245 sì, il decreto è diventato definitivamente legge.

Molte le novità previste dal testo: alle elementari i voti saranno sostituiti da giudizi; per le Scuole secondarie di I grado, l’esame si svolgerà online mediante la discussione di un elaborato personale; per quelle di II grado, invece, è prevista la sola prova orale in presenza; cambia la prova concorsuale per i professori precari: non più domande a crocette ma a risposta aperta sempre al computer; le graduatorie dei supplenti saranno provinciali e digitalizzate; inoltre, per recuperare il mancato conseguimento degli obiettivi didattici e inclusivi per l'autonomia, sulla "base di specifiche e motivate richieste da parte delle famiglie degli alunni con disabilità, i dirigenti scolastici potranno consentire la reiscrizione dell'alunno al medesimo anno di corso frequentato nell'anno scolastico 2019/2020".

“È un provvedimento nato in piena emergenza che consente di chiudere regolarmente l'anno scolastico. Ora definiamo le linee guida per settembre, per riportare gli studenti a scuola in presenza e in sicurezza” queste le parole della ministra Azzolina che, fin dall’inizio dell’emergenza, è sotto i riflettori.

Di fatto, l’istruzione è stato uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia, con fortissime ripercussioni economiche, sociali e culturali: in questi mesi i giovanissimi studenti sono stati catapultati in una vita virtuale parallela che, all’interno delle proprie camerette, è arrivata a sostituire la realtà stessa.

I problemi di certo non sono mancati: da quelli legati all’isolamento e alle future criticità nel socializzare, a quelli strettamente materiali dovuti all’assenza di connessione internet e alla mancanza di dispositivi elettronici.

Ma come sarà la scuola del futuro? Dopo mesi di didattica a distanza gli alunni potranno finalmente tornare a scuola? Le classi, da sempre luogo di aggregazione, saranno davvero ridimensionate? Quali saranno le misure previste per i più piccoli? Dovranno usare anche loro le mascherine? E i banchi saranno davvero rinchiusi in gabbie di plexiglass?

Nella scuola del futuro, in cui le classi pollaio rimarranno solo un ricordo, ci sarà ancora posto per la socialità?

@Grazia Enerina Pisano