“Uniamoci tutti!” queste le ultime parole dell’attore e regista Charlie Chaplin nello spot di Lavazza lanciato in tv il 1 maggio, in piena emergenza Coronavirus. Di fatto, il terribile virus Covid-19 ha dettato le regole anche al mondo della pubblicità e continuerà a farlo ancora per un bel po’!
Durante la quarantena le pubblicità hanno cambiato volto, diventando un vero e proprio inno all’umanità. È il caso di quella della Lavazza: un canto alla diversità; o quella Vodafone realizzata dagli stessi clienti nella loro personale quotidianità; o quella di Poltrone Sofà, pronta ad aiutare gli italiani a rialzarsi presto…dal divano. Spot che andavano oltre i soliti mantra proposti e riproposti a fini commerciali, quasi vi fosse un valore più alto, un’idea più nobile che, piano piano, in questa emergenza abbiamo imparato a riconoscere: la Vita.
Finito il lockdown, anche i set pubblicitari hanno cominciato a riaprire, nel rispetto di tutte le misure e le norme di sicurezza previste dal DPCM, come stabilito dai nuovi accordi tra l’associazione di categoria Cpa e i sindacati.
Ma come saranno le pubblicità del futuro? In che modo proveranno a soddisfare i nostri bisogni?
Diventando, ancora una volta, lo specchio della realtà. Una nuova normalità (“new normal”) come definito dagli esperti. Secondo il protocollo, non potranno essere filmate più di 8 persone all’esterno, ovviamente ben distanziate. Quindi è arrivata l’ora di dimenticare gli innamorati di Baci Perugina e i party dell’”analcolico biondo che fa impazzire il mondo” (Crodino).
Scordiamoci anche lo splendido Robert Pattinson a nudo nella pubblicità Dior che, insieme alla bellissima modella Lana Zakocela, non è di certo un affetto stabile!
Sebbene la “Ricetta giusta per le nuove pubblicità non esista” come dichiarato da Boscacci (direttore creativo di Publicis Italia), “Sicuramente la gente non ha più voglia di vedere le persone chiuse in casa a parlarsi con Skype: ci saranno messaggi più ottimisti e fiduciosi verso il futuro e tanti spazi aperti. Dopo mesi di privazioni, ci sarà bisogno di ridere”.
@Grazia Enerina Pisano