
Il gioco d'azzardo e le scommesse rappresentano un fenomeno economico e sociale di dimensioni colossali in Italia. Le stime elaborate dall'Ufficio comunicazione dell'Unsic (Unione Nazionale Sindacale dei Cittadini), basate su diverse ricerche di settore, indicano che nel 2025 gli italiani hanno complessivamente "investito" circa 170 miliardi di euro nel gioco, cifra che equivale al 7,2% del PIL nazionale e a circa 2.800 euro a persona.
Questa cifra, in costante crescita negli anni (escluso il 2020 a causa della pandemia), supera l'ammontare delle spese nazionali per la Sanità e l'Istruzione.

La parte del leone è ormai saldamente in mano al gioco online, che ha generato circa 100 miliardi di euro. A guidare questa spesa sono le scommesse sportive e quelle generiche (betting exchange), seguite da giochi di carte e casinò virtuali.
Il gioco include una vasta gamma di offerte, tra cui lotterie, Lotto, Gratta e vinci (una cinquantina di tipologie), Bingo (circa 200 sale in Italia) e giochi numerici a totalizzatore (Superenalotto, Win for life) e apparecchi da intrattenimento.
La Sardegna si conferma una delle regioni italiane con gli indici di gioco più elevati, registrando dati superiori alla media nazionale.
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Secondo i dati di Federconsumatori riferiti al 2024: l'importo medio pro capite delle giocate nei luoghi fisici in Sardegna è stato di 1.678 euro, nettamente superiore alla media nazionale di 1.563 euro.
L'indice dei conti attivi online nell'Isola è di 0,38 contro la media nazionale di 0,34.
Il fenomeno ha un impatto sociale ed economico drammatico sul territorio. In Sardegna si stimano circa 45mila ludopatici, per un costo sociale complessivo che si aggira intorno ai 60 milioni di euro.
Un focus particolare è stato posto sui piccoli comuni che registrano un'intensità di gioco doppia rispetto alla media nazionale. Secondo la ricerca “L'azzardo online nei piccoli comuni italiani” di Federconsumatori, primeggiano nell'Isola centri come Pozzomaggiore, Castelsardo e Arborea.
@Redazione Sintony News