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2 Dicembre 2025

Tatuaggi a rischio: allarme scientifico sull'Inchiostro che Indebolisce le difese immunitarie

Il fenomeno è risultato particolarmente evidente in presenza di inchiostri rossi e neri, suggerendo che la tossicità non sia uguale per tutti i colori

Gli inchiostri utilizzati per i tatuaggi potrebbero indebolire a lungo termine le difese immunitarie dell'organismo. È il preoccupante allarme lanciato da un gruppo di ricercatori dell'Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) di Bellinzona, affiliato all'Università della Svizzera italiana (USI), al termine di uno studio durato sette anni.

L'indagine, pubblicata oggi sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), dimostra che l'inchiostro non rimane confinato nella pelle, ma migra rapidamente nei linfonodi, organi centrali per il funzionamento del sistema immunitario, dove può restare intrappolato anche per anni.

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Secondo lo studio, una volta raggiunti i linfonodi, i pigmenti dei tatuaggi scatenano una reazione infiammatoria continua. I macrofagi, le cellule "spazzino" del sistema immunitario, cercano di inglobare e distruggere i pigmenti, ma non riescono nel loro intento.

Il risultato è un'infiammazione acuta iniziale (di circa due giorni), seguita da una fase cronica che può protrarsi per anni. In questo ciclo infinito, i macrofagi, incapaci di decomporre l'inchiostro, muoiono e vengono sostituiti da nuove cellule che ripetono lo stesso processo inutile. "Questo processo cronico esaurisce e disturba il sistema immunitario," spiega l'USI in una nota.

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L'alterazione prolungata della funzionalità dei macrofagi è la principale causa di preoccupazione per i ricercatori. L'indebolimento del sistema immunitario potrebbe infatti aumentare la suscettibilità alle infezioni e, in teoria, anche il rischio di tumori.

Il fenomeno è risultato particolarmente evidente in presenza di inchiostri rossi e neri, suggerendo che la tossicità non sia uguale per tutti i colori.

I ricercatori hanno anche indagato l'impatto dei tatuaggi sull'efficacia delle vaccinazioni. I test condotti sui topi hanno mostrato che negli esemplari tatuati e poi vaccinati, la produzione di anticorpi è risultata "nettamente inferiore" rispetto alle altre cavie. Gli autori attribuiscono questo effetto proprio all'alterazione prolungata dei macrofagi intrappolati nei linfonodi.

Considerando che oggi una persona su cinque nel mondo porta almeno un tatuaggio, i risultati dello studio "sollevano serie preoccupazioni sulla sicurezza" di questa pratica sempre più diffusa.

 

 

@Redazione Sintony News