Margherita, la signora in costume che ha fatto innamorare l’Italia. E anche in Sardegna l’eredità delle tradizioni vive nelle donne dell’entroterra
C’è una finestra, in un borgo montano che in questi giorni è diventata simbolo di bellezza antica e resistenza silenziosa. Dietro quella finestra vive Margherita, l’ultima donna di Scanno (L’Aquila) a indossare ogni giorno il costume tradizionale del paese. Un’abitudine che porta avanti dal 1949, diventata ora simbolo di un’Italia che non vuole dimenticare le sue radici.
Ultranovantenne, senza smartphone né connessione internet, Margherita è stata travolta da una notorietà inaspettata. Un’intervista pubblicata nei giorni scorsi ha fatto il giro dei social, generando migliaia di like, commenti pieni di affetto e anche qualche pellegrinaggio in paese: turisti arrivati apposta per incontrarla, giovani che la cercano per ore tra le viuzze in salita di Scanno, amici che le portano pomodori freschi come segno di stima, giornali che parlano di lei consegnati direttamente a casa. Lei osserva tutto con garbo e ironia: “Di colpo non mi lasciano più sola…”, dice sorridendo, mentre sbuffa per l’ennesima richiesta di una foto, e poi ride, con quell’eleganza che non si può fingere.
Foto: Il Centro
Quella di Margherita non è solo una storia personale: è la storia di un’Italia profonda, autentica, dove l’identità passa anche attraverso un abito, un gesto quotidiano che diventa patrimonio. E il suo racconto, pur venendo dall’Abruzzo, parla anche alla Sardegna — e in particolare all’entroterra, alla Barbagia — dove ancora oggi molte donne scelgono di indossare il costume tradizionale non solo nelle feste, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Foto: Museo del costume di Nuoro
In tanti paesi sardi, infatti, le anziane custodiscono con orgoglio abiti tramandati di generazione in generazione, ricamati a mano, curati nei minimi dettagli, simbolo di appartenenza e memoria. Non è raro incontrarle per strada, con il fazzoletto legato sul capo, le gonne ampie e i colori sobri della tradizione barbaricina. Alcune lo fanno per scelta culturale, altre per senso di continuità, altre ancora perché, semplicemente, è l’abito con cui si sono sempre sentite se stesse.
Margherita, inconsapevole influencer del mondo moderno, è diventata in pochi giorni una sorta di emblema nazionale di questa resistenza gentile, che esiste anche nelle montagne della Sardegna, tra le case in pietra di Orgosolo, Ollolai, Fonni, Austis, Desulo e tanti altri centri dove la tradizione non è solo folklore, ma identità viva.
Il costume, sia quello di Scanno che quello sardo, non è un travestimento per le feste: è un modo di abitare il tempo, di non perdere il filo con ciò che si è stati. E forse proprio per questo commuove tanto chi lo guarda oggi, in un mondo che cambia in fretta e dimentica ancora più velocemente.
Foto: L' adige
“Ha fatto innamorare l’Italia”, ha detto un fotografo sotto casa di Margherita. Ma forse, più di ogni like o selfie, l’eredità che lascia è quella di averci ricordato che la bellezza più profonda è quella che non ha bisogno di essere aggiornata, condivisa o spiegata. Basta viverla.
E in Sardegna, anche grazie alle donne che ancora oggi indossano quei preziosi abiti tradizionali, questa bellezza continua a camminare per le strade.