Piccoli, con occhi sgranati e denti affilati, i Labubu sono l'ultima, sorprendente mania che sta travolgendo il mondo del collezionismo e del gioco. Queste creature mostruose, nate dalla fantasia dell'artista di Hong Kong Kasing Lung e vendute da Pop Mart nelle ormai celebri "blind box", stanno spingendo gli acquirenti a code interminabili e a spese folli, con prezzi che possono arrivare fino a cifre da capogiro, persino 130mila euro.
La Yongle International, casa d'aste di Pechino solitamente dedicata a gioielli e arte moderna, ha organizzato ben 48 lotti interamente dedicati ai Labubu, un evento senza precedenti che ha scatenato la curiosità dei fan. Esemplari rari sono stati battuti a circa mille euro, ma il record assoluto è stato raggiunto da un Labubu turchese di 131 centimetri, venduto per la sbalorditiva cifra di 130mila euro.
Il fenomeno ha attirato anche l'attenzione di personalità del calibro di Pharrell Williams, che ha curato un'asta speciale in cui i Labubu erano vestiti dal rinomato fashion brand Sacai. Per queste edizioni limitate, la base d'asta di 500 euro è stata ampiamente superata, con alcuni pezzi che hanno toccato i 3 mila euro.
Il successo stratosferico dei Labubu è alimentato da due fattori principali. In primis, l'interesse e la passione mostrata da celebrità internazionali. La cantante thailandese Lisa delle BLACKPINK ha condiviso la sua collezione online, innescando una reazione a catena. Star come Dua Lipa, Rihanna e David Beckham sono state immortalate con un Labubu appeso a borse e zaini, consolidando il trend.
Il secondo, e forse più potente, driver è l'"effetto sorpresa" delle "blind box". I collezionisti non possono scegliere il modello, ma acquistano un pacchetto sigillato, alimentando la frenesia della ricerca e la possibilità di trovare un'edizione limitata o un pezzo raro. Questo momento di scoperta è ampiamente condiviso sui social media, con video di "unboxing" che catturano le reazioni e la gioia degli acquirenti.
I Labubu non sono l'unica tendenza esplosa grazie a piattaforme come TikTok. Tra le altre mode che spopolano, troviamo le Cry Babies, bambole dagli occhi luccicanti che sembrano sul punto di piangere lacrime vere, e le loro versioni più piccole, le Cry Babies Magic Tears, anch'esse vendute in "blind box" con accessori unici.
La volontà di collezionare è la chiave del loro successo.
Anche i Jellycat, peluche in commercio dal 1999, sono diventati un fenomeno globale solo negli ultimi vent'anni. Modelli a forma di waffle, cappuccino, popcorn o animali insoliti sono diventati virali, spesso grazie ai video che mostrano l'atmosfera "magica" dei negozi Jellycat, in particolare quelli di Londra, Parigi e New York, dove i commessi vendono i peluche come fossero cibi reali.
Infine, le Sonny Angel, mini-pupazzini giapponesi nati nel 2004 e ispirati a putti e cupidi, sono diventati gadget-portafortuna ambitissimi. Anch'essi venduti a "scatola chiusa", alimentano la brama del collezionismo grazie all'elemento sorpresa.
Il potere dei social media nel creare fenomeni di culto si è manifestato anche in settori insospettabili. Nel 2020, le sneaker giallo, rosse e blu griffate Lidl, una versione low-cost delle Nike Air Huarache da soli 13 euro, sono diventate un caso di studio. Grazie a TikTok, queste scarpe sono passate da semplice prodotto da supermercato a oggetto di culto, raggiungendo quotazioni di oltre 800 euro nelle aste online, con un incremento di oltre il 6.000% rispetto al costo iniziale.
Il fenomeno dei Labubu, e più in generale quello del collezionismo di "blind box" alimentato dai social, dimostra come la combinazione di creatività artistica, marketing virale e il fascino dell'ignoto possa trasformare piccoli oggetti in vere e proprie ichesse, creando un mercato dinamico e a tratti irrazionale.
@Redazione Sintony News