Dopo i cinque giorni di lutto nazionale proclamati dal governo per la morte del papa (non era mai successo per i precedenti pontefici un lutto così lungo) si aggiungono le dichiarazioni del ministro Nello Musumeci ad alimentare una discussione che si pone ogni anno in occasione della Giornata della Liberazione.
“Tutte le cerimonie sono consentite, con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno” ha detto Musumeci uscendo dal Consiglio dei ministri. Immediata la reazione di alcuni partiti dell’opposizione. “Non trovo giustificazione alle parole strampalate sulla sobrietà con cui celebrare il 25 Aprile utilizzate da un ministro del governo Meloni” ha detto Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra, accusando il governo di essere “allergico alla liberazione dal fascismo e dal nazismo”. I Radicali invece che parlano di un altro “sintomo di uno stato teocratico”, chiedendo ai sindaci di disobbedire alle disposizioni emanate dal governo.
Tuttavia, il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare ha voluto chiarire le sue dichiarazioni per porre fine alla polemica. “Sia la premier che i ministri all'unanimità, che io stesso, non abbiamo mai pensato né di vietare né di ostacolare alcunché, figuriamoci una celebrazione così importante come l'anniversario della fine della guerra civile e del ripristino della democrazia” ha detto Musumeci, spiegando che il richiamo alla sobrietà è riferito a qualsiasi iniziativa pubblica si tenga durante una giornata di lutto.