News

Attualità
17 Aprile 2025

Pasqua 2025, la tradizione costa cara: +6,2% sui prodotti tipici tra colombe, uova e agnello

Federconsumatori e Italia in Tavola lanciano l’allarme: rincari ovunque, italiani più prudenti ma fedeli al menù tradizionale

La Pasqua, festa di famiglia e tavole imbandite, nel 2025 arriva con un conto più salato per gli italiani. A dirlo sono i dati diffusi dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che registra un rincaro medio del +6,2% sui prodotti tipici rispetto allo scorso anno. Una tendenza confermata anche dall’analisi di Italia in Tavola, che documenta aumenti rilevanti su dolci, carne e addobbi, con un’attenzione particolare ai fenomeni di “shrinkflation”: confezioni più piccole, ma vendute allo stesso prezzo.

Pasqua al ristorante a Roma: dove andare

A guidare la classifica dei rincari ci sono proprio le uova di cioccolato, simbolo per eccellenza della Pasqua. La crescita media è del +7,4%, ma alcuni ovetti registrano addirittura un +10%. Il prezzo medio è arrivato a 56,10 euro al chilo, con casi estremi che toccano quota 130 euro/kg per i prodotti di marca e licenza. A influenzare i costi, oltre al gadget incluso, è stato l’aumento del prezzo del cacao sui mercati internazionali, come sottolinea la Commissione di allerta rapida sui prezzi presso il Mimit. Le famose uova Kinder, ad esempio, sono passate da 11,99 a 12,99 euro per il formato da 150 grammi (+8,3%).

Anche le colombe pasquali non sono risparmiate: crescono del 6% secondo Federconsumatori, mentre Italia in Tavola indica un rincaro medio del +10% per le colombe artigianali, con un prezzo che si attesta intorno ai 14,06 euro al chilo. Le versioni più ricercate arrivano fino a 50 euro/kg, mentre molte aziende adottano la strategia della riduzione del formato a parità di prezzo.

Uovo di Pasqua al cioccolato al latte

Tra gli altri dolci tradizionali, spiccano anche la pastiera napoletana (+5%), le pizze pasquali (+15%) e i casatielli (+7%).

Anche il comparto carni risente dei rincari, con un aumento medio del +3,8%. L’agnello, protagonista del pranzo pasquale, sale del +5%, ma rimane comunque presente nel 55% dei menù familiari, seguito da pasta fresca fatta in casa (30%), uova sode decorate (18%) e torta pasqualina (14%).

Nonostante il caro-prezzi, la voglia di celebrare non manca. La maggior parte delle famiglie italiane (81%) passerà la Pasqua in casa, mentre solo l’8% sceglierà il ristorante. Una piccola parte (4%) festeggerà con amici e il 3% approfitterà per un viaggio.

Agnello all'aretina: una ricetta pasquale antica come Mosé

Nel settore dolci, la spinta al risparmio porta a preferire la colomba (scelta dal 39%) rispetto alle costose uova (26%), mentre la pastiera napoletana conquista il 27% delle tavole.

I rincari generalizzati sollevano dubbi anche sulla reale giustificazione di alcuni aumenti. Federconsumatori richiama l’attenzione su “speculazioni commerciali poco trasparenti” e chiede maggiore vigilanza, soprattutto alla luce di un’inflazione alimentare che si mantiene più alta della media.

“Le famiglie stanno cercando di mantenere vive le tradizioni, ma serve un impegno chiaro per calmierare i prezzi. Altrimenti anche le festività rischiano di diventare un lusso per pochi”, affermano dall’Osservatorio.

 

 

@Redazione Sintony News