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15 Aprile 2025

Il Vaticano riforma le offerte per Messe e sacramenti: "Mai più oboli come obbligo mascherato"

Nuove regole sulle offerte legate alla celebrazione delle Messe con intenzioni particolari e all’amministrazione dei sacramenti. Il provvedimento entrerà in vigore il 20 aprile

Con un decreto approvato da Papa Francesco e firmato dal cardinale Lazzaro You Heung Sik, Prefetto del Dicastero per il Clero, la Santa Sede ha introdotto nuove regole sulle offerte legate alla celebrazione delle Messe con intenzioni particolari e all’amministrazione dei sacramenti. Il provvedimento, che entrerà in vigore il 20 aprile, giorno di Pasqua, mira a correggere prassi abusive e distorsioni economiche che rischiano di snaturare il senso autentico della partecipazione liturgica e dell’obolo volontario.

L’obiettivo, si legge nel documento, è riaffermare la natura gratuita e inclusiva dei sacramenti, che non devono mai essere condizionati da possibilità economiche.

Vaticano: nuovo decreto sulla trasparenza delle offerte per le messe e  prevenzione degli abusi – alanews

“I più bisognosi non devono mai essere privati dell’aiuto dei sacramenti a motivo della povertà”, sottolinea il testo, citando un passaggio emblematico dell’Evangelii Gaudium di Papa Francesco: “La Chiesa non è una dogana, è la casa paterna dove c'è posto per ciascuno con la sua vita faticosa.”

Il decreto ribadisce con fermezza che per la celebrazione dei sacramenti – dal battesimo al matrimonio, passando per prime comunioni e cresime – non è lecito chiedere nulla oltre quanto eventualmente stabilito dall’autorità ecclesiastica competente. Le offerte, dunque, devono essere lasciate alla libera discrezione dei fedeli, senza trasformarsi in una tariffa implicita.

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Particolare attenzione viene posta anche alla pratica delle Messe con intenzioni multiple, spesso utilizzate per far fronte a un numero elevato di richieste, specialmente in parrocchie con pochi sacerdoti. Il Vaticano non le vieta, ma impone condizioni chiare: tutti gli offerenti devono essere informati e dare esplicito consenso. Inoltre, il sacerdote potrà trattenere l’offerta solo per una singola intenzione: le altre dovranno essere devolute a parrocchie bisognose, soprattutto nei paesi di missione.

Il documento condanna anche la prassi, diffusa in alcune comunità, di leggere decine di nomi di defunti in una sola celebrazione, con il rischio di allungare eccessivamente la liturgia e svilire il senso spirituale della Messa.

OFFERTE PER LE SANTE MESSE | BLOG DI VITA CONSACRATA FRANCESCANA

Il provvedimento non intende scoraggiare le offerte, che la Chiesa continua a promuovere come espressione di partecipazione e mezzo di sostegno economico al clero. Tuttavia, si chiarisce che “ciò che si intende correggere sono le derive che trasformano l’offerta in un automatismo economico o, peggio, in un obbligo mascherato.”

Con queste nuove disposizioni, il Vaticano vuole restituire centralità al significato spirituale della celebrazione eucaristica e dei sacramenti, ribadendo che la fede non si paga e che l’accesso alla grazia non può mai dipendere dal portafoglio. Una riforma ispirata a giustizia, trasparenza e misericordia, che riflette il cuore del pontificato di Francesco.

 

 

@Redazione Sintony News