Un gesto di cuore, un messaggio di inclusione, una pizza che sa di Sardegna e di gratitudine. Geppi Cucciari, seconda classificata nell’ultima edizione di “LOL – Chi ride è fuori”, ha scelto di devolvere parte del montepremi vinto al celebre comedy show ad associazioni impegnate nel sociale, tra cui l’amatissima PizzAut, progetto simbolo dell’inclusione attiva per ragazzi autistici.
A raccontarlo è Nico Acampora, fondatore di PizzAut, realtà nata nel 2017 e oggi conosciuta in tutta Italia per la sua straordinaria capacità di coniugare ristorazione, formazione e autonomia. Con due pizzerie, una a Cassina de Pecchi e l’altra a Monza, l’associazione porta avanti un sogno concreto: offrire opportunità lavorative e dignità a giovani autistici attraverso il lavoro in sala e in cucina. Un modello di inclusione che, ancora una volta, ha ricevuto un importante riconoscimento.
«Conosco Geppi da tempo – racconta Acampora – è stata ospite delle sue trasmissioni e viene spesso a trovarci. Ma ci ha stupiti ancora una volta con un gesto bellissimo, generoso e inaspettato. Le siamo profondamente grati».
E da questo sentimento di riconoscenza nasce qualcosa di gustoso e simbolico: la “Pizza Cucciari”, una nuova proposta nel menù di PizzAut che omaggia le origini dell’artista sarda con sapori autentici e decisi.
Fior di latte, porcetto, cipolla caramellata, scaglie di Pecorino sardo DOP e una goccia di miele: questi gli ingredienti scelti per una pizza che – come sottolinea Acampora – «parte da una base di gratitudine, amore e inclusione» e rappresenta a pieno lo spirito di Geppi: «sarda, creativa, forte, originale e buonissima».
La decisione di Cucciari di sostenere PizzAut arriva in un momento importante per l’associazione, sempre più attiva non solo nella ristorazione ma anche nella sensibilizzazione e nella formazione a livello nazionale. A maggio, infatti, Nico Acampora sarà in Sardegna per tenere una conferenza TED e proseguire nella promozione della missione PizzAut, con un’attenzione particolare all’isola, che potrebbe presto diventare teatro di nuovi progetti.
Un gesto, quello di Geppi Cucciari, che va oltre la beneficenza: è un invito a guardare al mondo della disabilità con occhi nuovi, a raccontare l’autismo non con pietismo, ma con concretezza, passione e – perché no – anche con una pizza. E se è vero che ogni morso racconta una storia, la “Pizza Cucciari” ci ricorda che inclusione e sapore possono andare di pari passo.
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